Mar 16 Settembre 2025
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60 anni Barilla a Rubbiano dove “passa” l’autostrada delle fette biscottate

Attualità60 anni Barilla a Rubbiano dove "passa" l’autostrada delle fette biscottate

Milano, 16 set. (askanews) – Sessant’anni fa Barilla apriva il suo primo stabilimento fuori dalla città di Parma. La località scelta da Pietro Barilla, nipote del fondatore del marchio della pasta, fu Rubbiano di Solignano, frazione a 30 chilometri da Parma, alla confluenza tra il fiume Taro e il torrente Ceno. Lì nel 1965 nacque il primo stabilimento per la produzione industriale di prodotti da forno. All’inizio furono i grissini friabili, una linea tutt’oggi in funzione, ma nel tempo questo è diventato il regno delle fette biscottate Mulino Bianco (prodotte in parte anche a Melfi). Oltre due miliardi di fette prodotte in un anno, lungo una linea di produzione di 200 metri, non a caso nota come “l’autostrada delle fette biscottate”.

Per festeggiare il traguardo dello stabilimento bakery di Rubbiano sabato 13 settembre la Filarmonica Arturo Toscanini si è esibita in un concerto all’interno dell’Auditorium Paganini, sotto la direzione del maestro Alberto Maniaci. Una “festa in famiglia”, come l’hanno definita in azienda, cui hanno preso parte Guido Barilla, presidente del gruppo, e i fratelli Luca e Paolo, vicepresidenti, con le rispettive famiglie. Protagonisti del concerto, le colonne sonore di grandi film, create dai più grandi compositori della storia, da Ennio Morricone ad Hans Zimmer e Vangelis, che hanno accompagnato negli anni gli spot Barilla.

“Questa ricorrenza importante ci consente di celebrare la storia di Rubbiano, a cui la nostra famiglia è molto legata – ha commentato durante l’evento Guido Barilla, – Ci sono valori e profonde ragioni dell’attaccamento dell’azienda a questa realtà e allo stabilimento, sia a livello affettivo a tutte le persone che strategico. La forza dello stabilimento ha riunito le competenze e la vocazione dell’azienda, nei primi anni 60, per un ritorno ai prodotti da forno con le fette biscottate e i grissini, dando poi l’input per concepire, negli anni 70, il brand Mulino Bianco e tutti i suoi prodotti. Rubbiano è un’eccellenza non solo dal punto di vista tecnologico ma anche di competenza delle persone, perché è grazie a loro se oggi abbiamo raggiunto un successo importante in tanti mercati”.

“Rubbiano è un punto cruciale della cultura della nostra impresa perché rappresenta il primo investimento ‘lontano’ dalla nostra città che poi ha dato inizio ad altri investimenti – ha aggiunto Paolo Barilla – Il mio pensiero va a Rubbiano e alle sue persone quotidianamente. Abbiamo una gamma di prodotti eccellente e lo dobbiamo a loro, all’attenzione straordinaria che impiegano ogni giorno per fare dei prodotti apparentemente così semplici. Una cultura e una tradizione che la prima generazione che ha lavorato a Rubbiano nel nostro stabilimento è riuscita a trasmettere con sapienza a chi oggi continua a fare un lavoro importante, delicatissimo e per noi prezioso”.

Lo stabilimento, attualmente, si estende su una superficie di 136.000 metri quadrati con 8 linee produttive e oltre 200 dipendenti. Il sito sforna 16 ricette per una capacità produttiva di 53mila tonnellate all’anno. È qui che vengono sfornate le fette biscottate, dalle classiche alle dorate, a quelle ai cereali, dalle rigate alle rustiche, il pangrattato e i grissini, tra cui i Pangrì. Solo nel 2024 è stato stanziato un budget di circa 3 milioni di euro per attività legate ad innovazione e miglioramento continuo che consente anche il lancio sul mercato di nuovi prodotti come gli Sgranocchi Rustici, grissini con farro, segale, semi di lino e girasole, lanciati nel 2025.

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