A Palazzo Cenci sospesa più volte la riunione dopo il brusco stop all’incontro con D’Incà e iAmendola per trovare l’intesa sul provvedimento da votare al Senato dopo le dichiarazioni di…, Alla fine l’intesa è stata raggiunta. In extremis, dopo l’intervento di Mario Draghi, ma il risultato consentito di un atto parlamentare unitario della maggioranza che è stata votata al Senato con 219 sì e 20 no. Si risolve così uno snodo complesso, che ha richiesto ore di mediazioni e che, a pochi minuti dalle comunicazioni del premier a Palazzo Madama, era ancora in alto mare. “Ascoltiamo Draghi, poi decideremo”, aveva detto il senatore Federico Fornaro, esponente di Leu. Alla fine, dopo due sospensioni (e dopo un’interruzione per dare modo ai 5 Stelle di convocare d’urgenza il Consiglio Nazionale del Movimento) la riunione tra maggioranza e governo è ripresa per raggiungere il risultato sperato. È questa la cronaca di una mattinata più che complicata per i partiti che sostengono Draghi, convocati a Palazzo Cenci dal ministro Federico D’Incà e dal sottosegretario Vincenzo Amendola per trovare l’intesa sulla risoluzione sull’Ucraina da affrontare al Senato dopo l’intervento del premier in vista del Consiglio europeo del 23-24 giugno. Ad un certo punto della giornata è circolata anche l’ipotesi di un voto per parti separate: sarebbe stato un escamotage che avrebbe permesso in particolare al M5s ea Leu di mantenere i propri distinguo guerra in Ucraina. Non ce n’è stato bisogno, però, perché il compromesso è stato raggiunto, evitando ulteriori spaccature. “Il Parlamento impegna il governo a continuare a garanzia, secondo quanto precisato dal decreto ampio-legge n. 14 del 2022, il necessario e coinvolgimento delle Camere con le modalità ivi previsto, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari”. È questo il passaggio più delicato sul quale si è rischiata la rottura della maggioranza. Alla fine viene inserito il richiamo al dl, Continua a leggere su: La Repubblica
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