Il locale, gemello di quello situato a New York, sorge sulle ceneri di un’altra disco storica di queste zone, RICCIONE. Nell’estate più nera per le discoteche, segnata profondamente dalla crisi seguita all’epidemia, la Riviera romagnola risponde con l’apertura di un locale che, nelle ambizioni dei titolari, vuole rilanciare il nightclubbing di alta gamma in quella era la capitale italiana del divertimento notturno: stasera, mercoledì, via alle danze per Musica Riccione, che sorge sulle ceneri di un’altra disco storica di queste zone, il Prince. L’appuntamento d’apertura sarà celebrato con un party riservato a 500 persone, già praticamente sold out: in console due star riconosciute, Bob Sinclar e Albertino. All’evento di stasera ne seguiranno altri due, in rapida successione, a timbrare il weekend inaugurale: il 17 luglio Mamacita, dedicato agli amanti di latino, hip-hop e reggaeton, con Max Brigante, ROC Stars e Dudy. Sabato 18 poi sui colli riccionesi arriverà il dj e producer inglese Jamie Jones, venerato maestro dei dischi da ballare all’Amnesia di Ibiza. Il progetto Musica Riccione, legato a un locale gemello situato a New York, porta la firma dell’imprenditore Giuseppe Cipriani e del suo socio Tito Pinton, ed è la prima iniziativa di respiro internazionale che si registra nel mondo delle discoteche da parecchio tempo. Gli ultimi anni infatti sono stati caratterizzati da un declino generalizzato dei locali classici, in Riviera come nel resto d’Italia, con un calo vertiginoso del numero delle discoteche attive. Le note vicende del Cocoricò, che non è ancora riuscito a riaprire, hanno contribuito a impoverire lo scenario. A questa situazione, di per sé tutt’altro che rosea, dalla scorsa primavera si sono sommati gli effetti della pandemia, che il Sindacato italiano dei locali da ballo (Silb) sintetizza così: il 30% delle attività all’aperto non hanno ripreso per volontà dei titolari, una causa del carattere molto restrittivo delle norme che le disciplina nei tempi di Covid. La perdita economica viene quantificata in circa, Continua a leggere su: Lastampa.it
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