L’ex ministro: la sinistra ora dice sì a quota 100 e decreti Sicurezza, ROMA Immagina l’Italia arriva un labirinto sorvegliato da mostri terrificanti. E quei mostri li abbiamo generati noi, sono dentro di noi. Carlo Calenda, leader di Azione, prende in prestito il titolo del film di Dino Risi per il suo nuovo libro, i «Mostri» (Feltrinelli). Non gli piace il «ridicolo bluff» della democrazia diretta M5s, «la leadership svogliata» del Pd, il sovranismo della Lega, il renzismo «mastelliano», il populismo dei sindacati, Confindustria «condannata all’irrilevanza», la stampa moribonda. Dell’Italia dice che «siamo il Paese più ignorante d’Europa». Ma ha molte ricette per liberarsi dei «mostri». Calenda, come li possiamo sconfiggere? «Con la consapevolezza. Il nostro rapporto con la politica è malato. I decreti sicurezza sono fascisti con Salvini e buoni con il Pd. Non daremmo da gestire un bar a Di Maio ma gli facciamo fare il ministro degli Esteri ». Sostiene che ci sia un finto scontro tra destra e sinistra. «La destra non è mai stata fascista e la sinistra mai comunista, ma i toni sono quelli di un’altra epoca». Per lei M5S e Lega sono generatori di caos, ma non di eversione. E Salvini non è un fascista, ma un piazzista. «Lo abbiamo sperimentato al governo. Tutto questo rumore di sottofondo non ha prodotto una virgola. Il rischio di una deriva modello Orban c’è. Ma il rischio è alimentato da sinistra: ogni volta che provi una riforma ti dicono che è un colpo di stato ». Per lei serve un’identità repubblicana. «La sinistra ha voluto superarla con un’idea sovranazionale, ma ha creato un varco a sovranisti e populisti. “Prima gli italiani” è uno slogan ovvio. Lo prescrive la Costituzione. Perché considerarlo un attacco alla democrazia? » Sugli immigrati il Pd passa da «dalla beatificazione della Rackete» all’inerzia. «Perché, dai tempi di Berlinguer, si pone sul piano morale e non politico. Se sei «i buoni» puoi, Continua a leggere su: Corriere.it
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