Bradisismo. Saranno circa 85mila persone e 15mila edifici quelli compresi nella zona rossa, meglio indicata come “zona di intervento”.
Dopo la riunione a palazzo Chigi con i vertici dell’Ingv, i sindaci della zona e il capo del Dipartimenti di Protezione civile, Fabrizio Curcio, è stata allontanata l’ipotesi di un innalzamento del livello di allerta. Un’ipotesi avanzata dallo stesso Musumeci prima del vertice che aveva parlato di una possibile allerta arancione, scatenando le proteste dei sindaci. «Non c’è allarme – ha chiarito il ministro – va detto in maniera chiara». La novità riguarda la definizione della zona rossa legata al rischio bradisismo.
La zona di intervento
Questa zona è caratterizzata da sollevamenti non inferiori a 10cm dal 2015, circa 20cm dal 2006. Tenendo conto di una sismicità maggiore o uguale a Magnitudo 2.
Saranno coinvolti il comune di Pozzuoli con 44.639mila abitanti, Bacoli con 9.933mila abitanti, così come parzialmente anche la città metropolitana di Napoli e lo stesso centro abitato napoletano, con 30.389mila abitanti divisi tra, Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando. Complessivamente saranno attenzionati 15.516 edifici
Il Piano di Comunicazione
Il prossimo 27 novembre è previsto il via libera al piano di comunicazione, su cui lavorerà la Regione Campania assieme alla Protezione Civile.
Le parole di Manzoni
Siamo e restiamo in allerta gialla! Lo ha dichiarato il Ministro Nello Musumeci insieme ai rappresentanti dell’INGV e lo ha confermato durante il nostro incontro alla Biblioteca Chigiana pochi istanti fa a Roma. Non ci sarà nessun passaggio in arancione, dobbiamo accelerare sul decreto e convivere con il fenomeno del bradisismo. Dobbiamo lavorare tutti per migliorare le attività di prevenzione, dobbiamo fare più esercitazioni e migliorare la comunicazione tra istituzioni e cittadini. Continueremo ad ascoltare con rispetto il mondo scientifico, non bisogna mai allarmarsi, occorre essere consapevoli del fatto di vivere su un territorio che si espone a alcuni rischi naturali: il che non significa che il rischio sia imminente, potrebbe non verificarsi mai, ma noi che amministriamo abbiamo il dovere di prepararci.