Il sistema di ammortizzatori, segnato da pesanti ritardi, ha mostrato nelle ultime settimane la sua estrema complessità. I ritardi accumulati nei pagamenti della cassa integrazione sono stati al centro delle polemiche per diverse settimane. Un rinfocolarle, in particolare, un documento interno dell’Inps, fatto trapelare dal senatore di Forza Italia Gasparri, secondo cui le persone ancora in attesa di ricevere l’ammortizzatore sociale intorno alla metà di giugno sarebbero state dieci volte di più rispetto al report ufficiale , che ne indicava circa 120mila. Un sistema macchinoso e complesso Ma i ritardi non sono stati gli unici problemi relativi allo strumento di sostegno salariale messo in campo per l’emergenza Covid. Tutto il sistema degli ammortizzatori, infatti, ha rivelato in queste settimane la propria macchinosità: basti pensare che, per illustrare tutte le indicazioni di prassi, dal 12 marzo l’Inps ha emanato 26 atti, tra messaggi e circolari. L’ultima circolare, la numero 78 del 27 giugno, ha fornito indicazioni operative riguardo le modalità di richiesta dell’anticipo del trattamento integrativo salariale previsto dal Decreto Rilancio (qui lo speciale QuiFinanza). Primo passo per l’aziende per “districarsi” in questo labirinto di norme è scegliere a quale tipo di strumento poter accedere. Per rispondere all’emergenza economica, infatti, si è scelto di utilizzare le prestazioni già esistenti, che sono: Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria and Assegno Ordinario; Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per le aziende che si trovano in Cassa Integrazione Straordinaria; Assegno ordinario del Fondo di Integrazione Salariale (FIS); Assegno ordinario dei Fondi bilaterali (di cui all’articolo 26, d.lgs 148/2015) e Fondi Trentino e Bolzano-Alto Adige; Cassa Integrazione speciale per gli operai e gli impiegati a tempo indeterminato dipendenti da imprese agricole; Cassa Integrazione in Deroga. Le procedure da seguire per le istanze, ma anche tutte le norme che riguardano la durata, le tempistiche per gli adempimenti e le modalità di pagamento, cambiano a seconda dell’istituto. Durata e modalità di richiesta In generale, per la Cassa integrazione ordinaria, Continua a leggere su: Quifinanza.it
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