Roma, 22 ott. (askanews) – I mercati della rete Italmercati, in grado di offrire servizi sempre più all’avanguardia e di portare il prodotto “dal campo alla tavola” con rapidità e qualità, sono elementi essenziali per valorizzare il comparto del fresco. Lo ha detto il direttore generale di Confagricoltura, Roberto Caponi, intervenuto oggi al convegno “Rigenerare il fresco – Il ruolo dei mercati all’ingrosso tra innovazione e sfida ai consumi”, promosso da Italmercati e Ismea in collaborazione con il Censis.
“Il mercato si presenta oggi come un mosaico – ha detto Caponi – con alcune produzioni, come la frutta, in flessione, mentre altre, in particolare i vegetali, mostrano segnali di crescita. Brillano i consumi di prodotti legati alla componente salutista, come la frutta in guscio (+11,3%), e di quelli ad alto contenuto di servizio, come i freschi di IV gamma (+11,4%)”.
Secondo il direttore generale di Confagricoltura, le dinamiche dei consumi sono in parte influenzate anche dalle campagne di comunicazione che possono riflettersi nelle scelte dei consumatori: “basti pensare all’impatto delle campagne sulla carne rossa o a quelle contro lo spreco alimentare, che pur essendo giuste, possono incidere sull’intenzione di acquistare prodotti freschi”. Caponi ha poi richiamato l’attenzione su una delle principali criticità per il settore ortofrutticolo: la carenza di manodopera. “È un problema particolarmente acuto – ha spiegato – perché il tempo del raccolto è breve e poco meccanizzabile. Serve un impegno concreto per rendere più attrattivo e sostenibile il lavoro in agricoltura”.
Un passaggio centrale del suo intervento è stato dedicato all’innovazione tecnologica. Caponi ha ribadito la necessità di rifinanziare in modo adeguato il credito d’imposta 4.0, strumento fondamentale per sostenere la competitività e la crescita delle imprese agricole: “non possiamo chiedere alle aziende di essere sostenibili e digitali se vengono meno gli strumenti che servono a realizzare questa trasformazione”, ha detto. Infine, un riferimento al tema degli imballaggi, oggetto di importanti cambiamenti normativi e di discussione a livello europeo. Caponi ha evidenziato come l’evoluzione dei consumi rispecchi anche la trasformazione dei nuclei familiari, oggi più piccoli e orientati verso confezioni a peso fisso: la frutta fresca confezionata è passata dal 38% del 2019 al 45% del 2024, mentre gli ortaggi dal 48% al 52%.
“Si tratta di un’evoluzione positiva – ha spiegato – che risponde a nuove esigenze di igiene, sicurezza e praticità. Per questo Confagricoltura ha espresso più volte contrarietà alle restrizioni introdotte nel Regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR), che prevede dal 2030 la messa al bando delle confezioni monouso per i prodotti ortofrutticoli freschi di peso inferiore a 1,5 kg. Un divieto che rischia di penalizzare i consumi e di allontanare i cittadini da prodotti fondamentali per salute e benessere”. Caponi ha concluso manifestando perplessità anche sulla proposta di anticipare l’obbligo di compostabilità certificata.



