Milano, 22 ott. (askanews) – Casalasco ha concluso la campagna del pomodoro 2025 con quasi 800.000 tonnellate di prodotto lavorato. Un risultato raggiunto nonostante un’annata segnata da forti instabilità climatiche, che testimonia la solidità del modello organizzativo di Casalasco e la forza della sua filiera integrata, capace di coniugare qualità, efficienza e sostenibilità.
La campagna è iniziata in anticipo, con buone rese e un grado Brix elevato. Le alte temperature di inizio estate hanno penalizzato la fioritura dei trapianti intermedi, ma la resilienza dei soci produttori e la prontezza dell’organizzazione industriale hanno permesso di recuperare nella seconda metà di settembre, anche grazie ai trapianti tardivi che hanno bilanciato le perdite dovute alle abbondanti piogge nel bacino centro-orientale.
“Questo risultato è prima di tutto il frutto dell’impegno e della competenza della nostra componente agricola che anche in un’annata complessa ha dimostrato quanto la forza della cooperazione e l’esperienza in campo siano determinanti per garantire qualità e continuità – commenta il presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro e di Casalasco SpA Marco Sartori – Nel 2025 i soci dell’OP Casalasco hanno raggiunto una resa media di 730 quintali per ettaro, beneficiando anche di coperture assicurative per i danni da pioggia”.
Nel complesso, un risultato molto positivo, in un contesto, sottolinea Casalasco, che ha visto un calo generalizzato della produzione nel Nord Italia di circa il 13%.
“Ancora una volta – sottolinea l’Ad Costantino Vaia – la nostra filiera integrata ha dimostrato di saper reagire con prontezza e professionalità alle sfide imposte dal cambiamento climatico. La qualità del prodotto, l’efficienza dei nostri impianti e il nostro know-how sono stati decisivi per trasformare una stagione complessa in un risultato di valore”.



