Roma, 22 ott. (askanews) – Il 39% delle famiglie italiane ha ridotto gli acquisti di frutta e verdura nell’ultimo anno a causa dell’aumento dei prezzi, e quasi una su tre dichiara di aver modificato la dieta privilegiando alimenti a più lunga conservazione. E’ quanto emerge dal Rapporto Italmercati-Ismea 2025, presentato oggi al Cnel a Roma, seconda edizione dello studio dedicato all’evoluzione del sistema dei mercati all’ingrosso italiani e al loro ruolo nella filiera agroalimentare promosso da Italmercati – Rete d’Imprese dei Mercati Agroalimentari Italiani, in collaborazione con Ismea e Censis.
Il dato sulla riduzione dei consumi dell’ortofrutta, secondo il Censis, rappresenta una “frattura alimentare”, indicatore crescente di disuguaglianza sociale, che separa chi può permettersi una dieta sana e bilanciata da chi, pur volendola, non riesce più a sostenerne i costi.
La ricerca fotografa inoltre una trasformazione profonda nei comportamenti di consumo degli italiani. Negli ultimi tre anni, infatti, il 73% dei cittadini dichiara di prestare maggiore attenzione all’origine e alla tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% afferma di privilegiare alimenti locali e di stagione. Ancora, il 56% sceglie con più frequenza mercati rionali e punti vendita specializzati, spinto dal desiderio di sicurezza e fiducia, e il 49% considera il prezzo un fattore decisivo nella scelta dei prodotti freschi.



