Milano, 25 ott. (askanews) – Si conclude oggi, sabato 25 ottobre il 69esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia registrando + 6% sul totale dei biglietti venduti. Due settimane di concerti e incontri, segnati da un’idea di musica come forza generativa, dispositivo attivatore inserito in contesti spesso elettronici e sostenuti dall’elemento della luce coreografica.
Intitolato “La Stella Dentro”, il festival ha esplorato la musica cosmica, secondo Caterina Barbieri “non intesa come uno specifico stile o una tradizione musicale quanto piuttosto come potere generativo della musica”, con una programmazione che restituisse uno sguardo sul contemporaneo “l più vivo e fluido possibile rappresentando la musica del presente nella sua ricchezza, diversità, inclusività”.
Questa Biennale Musica inoltre ha messo in luce le sue radici nella musica elettronica e nel minimalismo – con Laurie Spiegel e il Dither Quartet, Catherine Christer Hennix e il Kamigaku Ensemble, Eliane Radigue e Enrico Malatesta, Moritz von Oswald e il Coro della Cappella Marciana, per diramarsi in molteplici direzioni esplorando connessioni fra passato e presente e accostando tradizioni musicali apparentemente distanti tra loro per stile, epoca e area geografica, ed espressione di una comunità: da Chuquimamani-Condori, Leone d’argento del Festival e Los Thuthanaka all’ensemble vocale Graindelavoix, da Meredith Monk, Leone d’oro alla carriera, a Abdullah Miniawy, da Giacinto Scelsi e il FontanaMix Ensemble a Ellen Arkbro, da William Basinski a Aleksi Perälä, da FUJIIIIIIIIIIIITA a Maxime Denuc, da Carl Craig a Sunn O))), da Moor Mother a Ecco2K per citare solo alcuni dei tanti musicisti e artisti che hanno illuminato questa edizione della Biennale Musica e le loro incursioni nella musica antica, contemporanea, folk, drone music, techno e afrofuturismo.



