Roma, 30 set. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto un rafforzamento dell’attività normativa in materia di affari religiosi, nel quadro della spinta a “sinizzare” le religioni nel Paese. Lo riportano i media statali, dopo che il presidente cinese ha recentemente visitato lo Xinjiang, la provincia occidentale a forte presenza uiguro-musulmana.
“Governare gli affari religiosi in conformità con la legge è il modo fondamentale per gestire correttamente le varie contraddizioni e i problemi nel campo religioso”, ha dichiarato il presidente in una riunione dei vertici del partito, citato da Xinhua. “(Si devono) – ha aggiunto – migliorare le leggi e le politiche pertinenti, svolgere un’approfondita attività di educazione e divulgazione giuridica, e applicare in modo rigoroso la legge”.
Xi ha affermato che promuovere continuamente la sinizzazione delle religioni – un termine usato dal Partito per descrivere gli sforzi volti ad adattare tutte le religioni in Cina all’orientamento politico e culturale cinese – è “l’unica via” per raggiungere l’armonia religiosa, etnica e sociale e la stabilità a lungo termine del Paese. Ha inoltre sottolineato che è fondamentale stimolare le figure religiose a “prendere l’iniziativa e riformare se stesse” e raggiungere l’obiettivo dell’integrazione a lungo termine.
Xi ha evidenziato che i leader religiosi in Cina devono essere meglio “guidati” a incarnare le caratteristiche cinesi nelle dottrine, nelle regole, nei sistemi di gestione, nei rituali e nelle consuetudini religiose, oltre a migliorare la propria “autoeducazione, autogestione e autodisciplina”.
Meno d’un mese fa l’Assemblea nazionale del popolo ha avviato l’esame di due proposte legislative per rafforzare l’integrazione etnica attraverso la diffusione della lingua cinese standard – parlata e scritta – tra le minoranze. Si tratta della Legge sulla promozione dell’unità e del progresso etnico e della revisione della Legge sulla lingua cinese standard, entrambe inserite tra le priorità legislative.
Nel 2017, il governo cinese ha modificato il Regolamento sugli affari religiosi vietando esplicitamente a organizzazioni e individui di usare la religione per attività che potessero minacciare la sicurezza nazionale o sostenere l’estremismo. Inoltre sono state vietati la creazione di organizzazioni religiose nelle scuole e i finanziamenti dall’estero ai gruppi religiosi.
Qiushi, la principale rivista teorica del Partito, nell’ultimo numero di ottobre ha ripubblicato un discorso di Xi sull’unità etnica nazionale, in cui si affermava che “l’interdipendenza economica” dei gruppi etnici è una “forza potente” per costruire un’economia unificata cinese, nonostante le diversità territoriali e di risorse.
Xi ha lanciato appelli simili durante i suoi recenti viaggi in Tibet e nello Xinjiang, diventando il primo presidente cinese in carica a partecipare alle celebrazioni per la fondazione di quelle regioni autonome.