Roma, 24 apr. (askanews) – Quota record per il valore del settore florovivaistico, che ha raggiunto massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie al lavoro delle diciannovemila imprese impegnate a produrre su una superficie di 30mila ettari. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Divulga in occasione di Euroflora, la più grande fiera del settore aperta a Genova. Un’occasione di valorizzazione del ruolo del verde sulla scorta della grande lezione della “Laudato Si” di Papa Francesco, ricorda Coldiretti, della quale ricorre quest’anno il decennale e che ha di fatto anticipato le ultime ricerche sull’importanza delle piante per la tutela dell’ecosistema e della stessa salute umana.
Se ne è discusso nel corso dell’incontro “Dal Bosco alla città. Il verde che cura” alla presenza, tra gli altri, del presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del Governatore della Regione Liguria Marco Bucci. A livello ambientale, infatti, le piante aiutano a mitigare i cambiamenti climatici assorbendo e immagazzinando anidride carbonica. A questi si sono aggiunti i benefici diretti per la salute dell’uomo: una ricerca promossa da Coldiretti e Istituto di Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche per “misurare” i benefici delle piante all’interno degli edifici scolastici ha dimostrato come l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante come Sansevieria, la Chamadorea, Yucca, Ficus e la Schefflera fa crollare di 1/5 le concentrazioni di CO2, mentre sono scese del 15% quelle di polveri sottili pm2,5.
“La dimostrazione che il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone – ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Da qui l’importanza di valorizzare e promuovere piante e fiori Made in Italy affermando con forza il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l’enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità, nonostante i problemi causati dai cambiamenti climatici e dall’aumento dei costi legato alle tensioni internazionali”.