Roma, 9 apr. (askanews) – Per la terza seduta consecutiva il prezzo del grano alla Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia ha registrato un significativo ribasso. Il grano duro è stato quotato 32 euro al quintale, una cifra che, con l’approssimarsi della campagna cerealicola 2025, preoccupa Confagricoltura Foggia che esprime i timori degli imprenditori del settore. “Ancora una volta le tensioni e i problemi si scaricano sul settore primario, mettendo in difficoltà le imprese di settore”, evidenziano dall’associazione di categoria.
Per i vertici dell’associazione di categoria sono diversi i fattori che stanno portando al ribasso il prezzo del grano duro sui mercati. In primo luogo l’incertezza determinata dalle condizioni climatiche registrate nel corso della stagione invernale e in questo inizio di primavera che non danno certezza sulla qualità e quantità del prodotto in campo. Poi Confagri denuncia “una insistente azione speculativa che sta spingendo al ribasso i prezzi” e che potrebbe essere acuita dalla guerra sui dazi lanciata dall’amministrazione Trump. “La paura di molti è che i prodotti dell’agroalimentare italiano legati alla cerealicoltura possano trovare difficoltà a mantenere le attuali quote di mercato – sottolinea Confagricoltura Foggia – Per questo, come troppo spesso accade, si prova a contenere gli inevitabili aumenti di costo del prodotto finito per i consumatori, scaricandoli sui produttori delle materie prime, gli agricoltori”.
“Siamo consapevoli che il grano duro nostra principale ricchezza, come tutte le commodities internazionali, ha oscillazioni legate a fattori difficilmente influenzabili a livello locale. Ma al tempo stesso – afferma il presidente provinciale e componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, Filippo Schiavone – è importante che prevalga una logica di sistema territoriale che sappia porre subito un argine a questa discesa dei prezzi. Si deve contrastare immediatamente questa tendenza – rimarca Schiavone – perché la filiera intersettoriale del grano è un asset strategico fondamentale per la provincia di Foggia e non possiamo permetterci, in questa delicatissima congiuntura, di depauperare oltre la nostra economia”.