Ven 20 Settembre 2024
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Coronavirus, Peta scrive a Conte: «Segua l'esempio olandese, stop agli allevamenti per le pellicce»

Notizie dal webCoronavirus, Peta scrive a Conte: «Segua l'esempio olandese, stop agli allevamenti per le pellicce»

Lettera al premier e ai ministri Bellanova, Speranza e Costa: «Ogni anno 200 mila animali trascorrono un’esistenza infernale nelle gabbie. È ora di voltare pagina », Anche l’Italia segua l’esempio dell’Olanda, che ha deciso di anticipare il divieto di allevamento sul proprio territorio degli animali da pelliccia dopo che alcuni focolai di Covid-19 sono stati riscontrati in alcuni allevamenti di visoni, con passaggio del coronavirus anche ad alcune persone che vi lavoravano. È la richiesta che la sezione italiana dell’associazione animalista internazionale Peta (People for Ethical Treatment of Animals) rivolge al premier Giuseppe Conte e ai ministri Teresa Bellanova (Politiche agricole), Roberto Speranza (Salute) e Sergio Costa (Ambiente) a cui sollecita anche un incontro per un confronto sul tema. Nelle settimane scorse una richiesta in tal senso era partita anche da Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che aveva presentato un’interrogazione al governo chiedendo di avviare le procedure per lo stop agli allevamenti di animali. I visoni nelle gabbie «Il Parlamento olandese ha votato a stragrandeut per l’attuazione del divieto – spiega Patrizia Re, rappresentante di Peta in Italia, in una lettera al capo dell’esecutivo -. In questo modo l’Olanda si unirà ad Austria, Svizzera, Regno Unito e molti altri Paesi che hanno vietato l’allevamento di animali destinati alla produzione di pellicce. Esortiamo l’Italia a fare lo stesso come atto imperativo di salute e sicurezza ». Per Peta gli allevamenti di visone, ancora presenti in Italia, non sono molto diversi dai mercati di animali vivi dei Paesi orientali, dove secondo il parere quasi unanime degli esperti avrebbe avuto l’origine dell’attuale coronavirus. «Ogni anno – fa notare Peta a Conte -, in queste strutture circa 200.000 visoni vengono ammassati uno accanto all’altro in file di gabbie metalliche. Le loro urine, escrementi, pus e sangue possono facilmente contaminare le gabbie adiacenti. Molti impazziscono e ricorrono all’automutilazione o al cannibalismo verso i loro compagni di gabbia a causa, Continua a leggere su: Corriere.it

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