ROMA – Suona il campanello in una villetta bifamiliare di un quartiere residenziale dell’Aja, in Olanda. Un padre di famiglia apre il portone e otto uomini con un passamontagna irrompono in salotto. Sono agenti della polizia speciale olandese e hanno un mandato di perquisizione. Si dirigono subito nella stanza dove il figlio 17enne sta facendo i compiti. Sembra la scena di una serie tv contemporanea sui problemi adolescenziali, invece no: il genere più adatto sarebbe quello di una spy story. Infatti, il ragazzino viene immediatamente ammanettato e portavo via con l’accusa di spionaggio reso ad un Paese straniero.
“COSA HA COMBINATO NOSTRO FIGLIO?”
L’episodio allarmante, che risale a lunedì scorso, 22 settembre, viene raccontato dal quotidiano “De Telegraaf”, uno dei principali giornali olandesi. E sono ben due i minorenni arrestati con l’accusa di spionaggio in Olanda: sarebbero stati reclutati nientemeno da hacker filorussi via Telegram. Gli arresti sono avvenuti in seguito a una soffiata dell’Aivs, il Servizio generale di Intelligence e sicurezza dei Paesi Bassi. Secondo De Telegraaf questo è il primo caso nazionale in cui dei minori sono stati reclutati da una potenza straniera.
L’ATTIVITÀ DI CYBERSPIONAGGIO
Lo scorso 16 agosto si sarebbero recati nelle vicinanze delle sedi di Europol, Eurojust e dell’ambasciata canadese all’Aia, armati di uno ‘wi-fi sniffer‘: si tratta di uno strumento in grado di ascoltare e registra il traffico di dati su una rete wireless e che può essere usato per intercettare le reti presenti e i dati in trasferimento e ancora, in modo illecito, per rubare informazioni sensibili come password o dati personali.
I due ragazzi arrestati, entrambi 17 enni, sono comparsi ieri- giovedì 25 settembre- davanti al giudice istruttore che ha disposto per uno la custodia cautelare per altri quattordici giorni, per l’altro gli arresti domiciliari e un braccialetto elettronico alla caviglia. La legge dei Paesi Bassi è piuttosto severa per i reati legati all’ingerenza negli interessi statali e a collaborazioni con potenze straniere in questo senso: si rischia la condanna a 8 anni di carcere.
IL PADRE DI UNO DEGLI ARRESTATI INCREDULO: “DORME ANCORA CON IL PELUCHE”
Al quotidiano olandese il padre di uno dei due arrestati è sotto choc. Descrive suo figlio come disinteressato alla politica. Piuttosto è un appassionato di videogiochi e un esperto di computer, con una passione per l’hacking. “Ma non si può certo definirlo un caso problematico- insiste- va al liceo, gioca a hockey e dorme ancora con un peluche a letto”. Non è neanche un ragazzo abituato ad uscire e fare tardi con gli amici: “”Non esce, lavora al supermercato e non mostra alcuna inclinazione a esplorare il mondo, è un ingenuo”, continua a descriverlo il padre. “Cresciamo i nostri figli per prepararli a ogni sorta di pericolo della vita: fumo, svapo, alcol e droghe- allarga le braccia- Ma non a una cosa del genere. Chi ci pensa?”
L’ESPERTO: “RUSSIA ARRUOLA ‘AGENTI USA E GETTA’ IN EUROPA, FENOMENO PRESENTE ANCHE IN GERMANIA”
Il quotidiano intervista poi il ricercatore Bart Schuurman, che studia l’ingerenza russa e i tentativi di sabotaggio in Europa. E lo stesso svela che l’ingaggio di giovani come “agenti usa e getta” da parte di Mosca è un fenomeno già registrato in altre parti d’Europa, in particolare in Germania. “Se si analizzano i casi in cui la Russia utilizza ‘agenti usa e getta’, di solito si vede un intermediario nascosto dietro un account Telegram anonimo- racconta- Spesso si avvalgono di intermediari, rendendo difficile stabilire chi sia effettivamente dietro il caso. A volte casi del genere possono essere ricondotti ai servizi segreti russi (FSB) o al GRU”.
In Germania, spiega, ci sono più casi di giovani coinvolti in ‘lavori sporchi’: “Spesso si tratta di vandalismo, incendi dolosi o riprese di impianti energetici, vie di trasporto, strutture militari o dell’industria della difesa”. Il governo tedesco per prevenire il fenomeno ha lanciato una campagna su Instagram e TikTok: “Non diventare un agente usa e getta” per scoraggiare i ragazzi da correre gravi rischi, lasciandosi convincere da poche centinaia di euro. “Tenete d’occhio i vostri figli, chiedete loro cosa stanno facendo e avvertiteli dei pericoli”, manda infine a dire il padre del ragazzo arrestato agli altri genitori.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it