L’indagine di Lenstore rileva che quasi la metà degli italiani teme per la propria salute fisica e mentale in ufficio o in fabbrica, Nel cercare il lavoro la maggior parte delle persone considera tre aspetti fondamentali prima di firmare il contratto: attività quotidiana, luogo e salario. In pochi si chiedono però quali sono le conseguenze che questa scelta potrebbe avere sulla salute. Ad ogni professione corrisponde infatti rischi per il nostro fisico, che possono variare dallo spendere o di fronte a uno schermo, al lavoro in luoghi pericolosi. Il venditore di lenti a contatto online, Lenstore, ha condotto un sondaggio per determinare quali sono le conseguenze del lavoro sulla salute fisica e mentale delle persone. Lo studio muove da un dato preoccupante: che si tratti di lavorare in ufficio, o in un cantiere edile quasi la metà degli italiani (47%) ha ammesso di essere preoccupato per la propria salute fisica e mentale sia compromessa sul lavoro. Il risultato dell’indagine è una classifica dei 10 lavori che tutelano di più la salute, una selezione accurata da una lista madre di 968 mestieri. Sul podio troviamo i contabili, una professione considerata sicura per via del minimo sforzo fisico richiesto e all’ambiente protetto di lavoro. Seguono i programmatori che al massimo possono riscontrare difficoltà per le tante ore passate davanti al pc ei manager informatici e del marketing. Anche gli avvocati rientrano tra i lavori più salutari nonostante la professione comporti una elevata dose di stress. In fondo alla classifica troviamo invece i paramedici, i pompieri ei dentisti. Considerati lavori a rischio per le attività in ambienti pericolosi e per l’esposizioni maggiori ai potenziali contagi. Un tema particolarmente sentito a causa della pandemia da coronavirus., Continua a leggere su: Corriere.it
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