ROMA – La Danimarca si risveglia con un déjà vu sempre più inquietante: nuovi droni non identificati avvistati come ufo nella notte, dopo quelli comparsi nei giorni scorsi sugli aeroporti di Copenhagen e Aalborg. Questa volta, raccontano i militari danesi, gli oggetti hanno sorvolato basi delle forze armate, tra cui Karup – la più grande del Paese – e Skrydstrup, quartier generale dell’aeronautica. Se confermato, significherebbe violazione dello spazio aereo e dei trattati internazionali.
Quanti fossero, nessuno lo sa con certezza. La polizia parla di uno o due droni sopra Karup, le forze armate di movimenti su Skrydstrup. Il dito, ovviamente, è puntato verso Mosca. La Russia, nelle ultime settimane, ci ha preso gusto: sconfina con aerei e droni nello spazio aereo di mezzo continente, e Kaliningrad dista appena 500 chilometri dalle coste danesi.
Il problema, però, non si ferma a Copenaghen. Nella notte anche la Germania del Nord, Schleswig-Holstein, terra di confine con la Danimarca, ha registrato intrusioni. La ministra dell’Interno tedesca, Sabine Sütterlin-Waack, parla di sospetto spionaggio e annuncia indagini, rafforzamento della difesa e consultazioni con Berlino e Bundeswehr.
Mosca, dal canto suo, reagisce come da copione: accusa Bruxelles di “isteria”, minimizza il problema e bolla i piani europei per il cosiddetto “muro dei droni” come propaganda per alzare la spesa militare a scapito del welfare. Insomma, la solita linea: non siamo stati noi, ma se reagite è colpa vostra.
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