Aveva 70 anni. Influenzato dai Fab Four scrisse tutte le canzoni dei suoi album, suonò tutti gli strumenti e cantò tutte le parti vocali, Emitt Rhodes, polistrumentista, scrittore e cantautore statunitense, che si è guadagnato lo status di artista di culto tra i fan del power-pop in stile Beatles nei primi anni ’70, tanto da essere ribattezzato da molti “the one man Beatles” è morto in California a 70 anni. Emitt Lynn Rhodes divenne noto per le sue registrazioni, effettuate tutte da solo nei primi anni Settanta, che mostravano una chiara influenza di Paul McCartney sia nella parte vocale che in quella musicale. Rhodes iniziò la sua carriera nel gruppo The Palace Guard (come batterista) e The Merry-Go-Round (come polistrumentista). Merry-Go-Round avevano un contratto con la A&M Records quando però si separarono nel 1969. Rhodes registrò canzoni con la A&M per rispettare quel contratto, ma la A&M decise di non distribuirle all’epoca. Rhodes allora decise di fare da sé e comprò l’attrezzatura per fare uno studio di registrazione nel garage dei suoi genitori. Lì registrò il suo primo disco (Emitt Rhodes) e anche i due album successivi (Mirror del 1971 e Farewell to Paradise del 1973) che vennero tutti distribuiti da Abc / Dunhill Records. Il suo primo album ottenne grande successo di critica, tanto che Billboard definì Rhodes “uno dei migliori artisti della scena musicale odierna” e in seguito definì il suo primo album “uno dei migliori del decennio”. Grazie a questo riscontro A&M decise di pubblicare i materiali ancora inediti che Rhodes aveva registrato per loro. Rhodes scrisse tutte le canzoni dei suoi album, suonò tutti gli strumenti e cantò tutte le parti vocali, sempre nel suo studio di registrazione casalingo, creando una gamma di suoni che andavano dal folk-rock al pop, passando per la psichedelia melodica, molto apprezzati dagli intenditori della storia della musica. Proprio per il suo fare tutto da solo, Rhodes non riuscì a rispettare il contratto che aveva con Dunhill, Continua a leggere su: La Repubblica
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