Non le piacevano i convenevoli, era una donna diretta e schietta. Impaziente di sentirsi dire di sì a ogni richesta che riteneva giusta, Stampa Stampa senza immagine Chiudi il rICORDO 19 luglio 2020 – 21:39 Non le piacevano i convenevoli, era una donna diretta e schietta. Impaziente di sentirsi dire di sì a ogni richesta che riteneva giusta di Ferruccio de Bortoli A Giulia Maria non piacevano i convenevoli. Era diretta, schietta. Nella sua prepotente dolcezza poteva apparire persino scortese. Impaziente di sentirsi dire di sì a ogni sua richiesta che riteneva giusta, improrogabile, definitiva. Un modo di fare autoritario nella sua semplicità (era la «zarina» secondo i detrattori che non mancarono, viste le sue simpatie politiche). A volte trattava il potente di turno come fosse il suo domestico (che peraltro considerava affettuosamente di famiglia). Ho visto ministri, banchieri, industriali di fama abilmente messi sull’attenti da una donna minuta, gracile, ma innervata da una volontà di ferro. Erano spesso ospiti della sua meravigliosa casa di corso Venezia a Milano, forse intimoriti dai Canaletto che il padre aveva acquistato per poco (invidiati dalla regina Elisabetta), dalla preziosità degli arredi di una famiglia simbolo dell’imprenditoria tessile ed editoriale lombarda. Intimoriti, imbarazzati. Il cronista annotava, con sottile godimento e ammirazione per quella donna che era – fino al 1974 – il suo editore. Ma Giulia Maria Crespi (chi scrive fu tra gli ultimi giornalisti che assunse) si è sentita editore di fatto del Corriere, del suo Corriere, fino all’ultimo. Anche se aveva scelto di investire nel principale concorrente La Repubblica, cosa che a noi procurava un certo disagio. Quando si prospettò, in una stagione managerialmente sfortunata, di cedere l’area verde del centro sportivo nella periferia milanese, testimonianza d’antan della responsabilità sociale dei Crespi (che introdussero in busta paga anche il legnatico per il riscaldamento delle case dei dipendenti) i pensionati del Corriere scrissero a lei. Come ex proprietaria e come paladina del verde. Giulia Maria, Continua a leggere su: Corriere.it
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