Roma, 9 ott. (askanews) – Cresce la rete mondiale dei mercati contadini con un aumento di quasi il 40% registrato nell’ultimo anno, che fa salire a 28mila le realtà aderenti alla World Farmers Markets Coalition, da domani, venerdì 10 ottobre, in assemblea a Roma. Agricoltori e farmers market manager provenienti da ottanta Paesi di tutti i Continenti sono attesi nella Capitale per una tre giorni di incontri e iniziative. E per l’occasione sarà allestita una Mostra sulla Biodiversità Alimentare dei Mercati Contadini, inserita nella Global exhibition per gli 80 anni di Fao, con prodotti unici provenienti da ogni parte del mondo, a testimonianza della ricchezza e della qualità che caratterizzano i mercati contadini.
Nata da un progetto all’interno della Fao Food Coalition, su iniziativa di Coldiretti e Campagna Amica, oggi la Wfmc rappresenta più di 100 associazioni, 330.000 famiglie di agricoltori e oltre 400 milioni di consumatori. Al centro dell’Assemblea, promossa in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dalla nascita della Fao, i temi legati al cibo, alla sovranità alimentare e allo sviluppo di filiere locali come “antidoto” a fame, guerre e conflitti commerciali, come nel caso dei dazi.
Se ne discuterà nell’incontro inaugurale in programma domani, venerdì 10 ottobre, nella sede Fao di Viale delle Terme di Caracalla, alla presenza, tra gli altri, del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo e del presidente Ettore Prandini, assieme a Francesco Lollobrigida, ministro per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste, Qu Dongu, vice direttore generale della Fao, Dominga Cotarella, presidente Fondazione Campagna Amica.
La Coalizione, insieme a Fao e partner internazionali, sostiene in Africa e nel Sud del mondo sistemi alimentari locali, biodiversità e piccoli agricoltori. Con la Mediterranean and African Markets Initiative (Mami), finanziata dal Maeci e realizzata da Ciheam Bari con Wfmc e Fondazione Campagna Amica, si promuove lo sviluppo dei mercati contadini e la resilienza dei sistemi locali in Egitto, Kenya, Libano e Tunisia, rafforzando il legame tra produttori e consumatori urbani.