Mar 28 Novembre 2023

Il Consiglio Europeo non è ancora finito

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Dopo tre giorni e tre notti di negoziati, i leader europei non hanno ancora trovato un accordo sul Fondo per la ripresa e il bilancio pluriennale dell’Unione, Non è ancora finita la riunione del Consiglio Europeo, l’organo che raduna i capi di stato e del governo dell’Unione, iniziata venerdì mattina e Bruxelles. Dopo tre giorni e tre notti di negoziati, i leader europei non sono riusciti a trovare un accordo sui due principali punti delle trattative: il Fondo per la ripresa, cioè quello che diventerà il principale strumento europeo per stimolare l’economia dopo la pandemia da coronavirus , e il bilancio 2021-2027 dell’Unione Europea, cioè il veicolo che oltre al Fondo conterrà i cosiddetti fondi strutturali, cioè i principali serbatoi del denaro redistribuito dall’Unione ai singoli stati. La riunione in corso è già diventata una delle più lunghe nella storia del Consiglio: il record spetta a quella in cui fu approvato il trattato di Nizza, nel dicembre del 2000, che durò quattro giorni. Dopo una cena e una serie di incontri bilaterali nella notte, alle 5,45 di stamattina i leader europei si sono ritrovati attorno al grande tavolo circolare dell’Europa, l’edificio che ospita tutte le riunioni del Consiglio. Dopo sette minuti il ​​presidente del Consiglio Charles Michel ha aggiornato la riunione alle 16, per consentire ai presenti e ai loro collaboratori di guadagnare qualche ora di sonno. Al momento non ci sono particolari indicazioni che la riunione possa davvero concludersi stasera. Giorno 4 di #EUCO su #MFF e Recovery Fund. # EU27 sono tornati in sessione plenaria dopo una lunga pausa. @eucopresident ha iniziato a incontrarsi ora. pic.twitter.com/1nvpJZ9KFW – Barend Leyts (@BarendLeyts) 20 luglio 2020 La riunione in corso era una delle più attese degli ultimi anni, nonché una delle più delicate: in una sola sessione di negoziati i leader europei hanno dovuto discutere della più ambiziosa misura europea degli ultimi anni – cioè il Fondo per la ripresa, che prevede in sintesi l’emissione dei titoli di stato europei per, Continua a leggere su: Ilpost.it

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