Roma, 26 ott. (askanews) – Il Torino ritrova carattere e punti, ribaltando una gara che sembrava maledetta. Al “Grande Torino”, i granata si impongono 2-1 sul Genoa al termine di una partita piena di episodi, di errori e di reazioni nervose.
La squadra di Juric (o dell’attuale tecnico granata, a seconda del contesto) era andata subito sotto al 7′, tradita da una scivolata di Asllani che ha aperto la strada al vantaggio rossoblù: Ekhator serve da destra, Thorsby approfitta dell’indecisione e batte Paleari in uscita. Una mazzata che avrebbe potuto piegare il Toro, ma la gara cambia dopo l’intervallo.
Al 63′ arriva il pareggio, fortuito ma meritato: Pedersen crossa da destra, Sabelli anticipa Adams e, nel tentativo di allontanare, infila clamorosamente la propria porta. L’autogol rimette in corsa i padroni di casa, che spingono fino alla fine.
Il sorpasso si materializza al 90′: corner di Lazaro, la difesa del Genoa resta immobile e Guillermo Maripán calcia con freddezza battendo Leali per il definitivo 2-1. È l’esplosione di gioia del “Grande Torino”, che saluta una rimonta costruita con pazienza e spirito.
Per il Genoa, invece, è notte fonda: appena tre punti raccolti in otto giornate, un ritmo da incubo che segna il peggior inizio di sempre nella storia rossoblù nell’era dei tre punti. I liguri dovranno ritrovare fiducia e gioco, mentre il Torino può finalmente respirare, aggrappandosi alla solidità ritrovata e alla forza dei suoi difensori goleador.



