Roma, 1 lug. (askanews) – Nel 2024, anno segnato da anomalie termiche record, c’è stato un deficit generalizzato di precipitazioni e una crisi idrica prolungata in diverse aree del distretto dell’Appennino Centrale, con una temperatura media annua superiore di +1,9 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, una riduzione dell’83% delle nevicate e un calo generalizzato dei livelli idrici dei principali laghi naturali. E’ quanto emerge dal primo Rapporto “Dati climatici e risorse idriche 2024”, realizzato dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale (Aubac) e presentato oggi a Roma il primo Rapporto “Dati climatici e risorse idriche”.
Il Rapporto inaugura una serie di pubblicazioni annuali pensate per supportare con dati aggiornati e affidabili le attività di pianificazione territoriale, gestione delle risorse idriche e prevenzione del rischio idrogeologico nell’Italia centrale.
“La conoscenza è la prima condizione per agire in modo efficace. Questo Rapporto rappresenta un salto di qualità nella capacità del distretto di leggere, comprendere e affrontare le dinamiche legate al cambiamento climatico. Si tratta di uno strumento tecnico ma anche strategico, al servizio delle amministrazioni, dei gestori e delle comunità locali, attraverso cui l’Autorità realizza la propria missione di pianificazione e governo delle risorse ambientali”, ha detto Marco Casini, segretario generale di Aubac.
Nella stessa direzione, il deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera. “Accolgo con favore il lavoro dell’Autorità di bacino dell’Appennino Centrale, che mette a disposizione uno strumento di straordinario valore tecnico e istituzionale per conoscere e affrontare le criticità ambientali. Da questo patrimonio di conoscenza – spiega il presidente – devono scaturire risposte tempestive, in grado di orientare l’azione politica verso soluzioni efficaci, anche per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Ribadisco il mio impegno – conclude Rotelli – a sostegno di modelli decisionali basati su evidenze scientifiche per garantire sicurezza e sviluppo ai nostri territori”.
“In un contesto sempre più segnato da eventi estremi, come la siccità e le bombe d’acqua, è fondamentale dotarsi di strumenti di monitoraggio avanzati e di una visione integrata delle dinamiche territoriali. Grazie al lavoro di AUBAC, stiamo rafforzando la capacità del Paese di prevenire e gestire i rischi idrici e idrogeologici”, ha concluso l’onorevole Vannia Gava, Viceministro Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica.