Milano, 7 ott. (askanews) – Il Victorian Institute of Teaching (VIT) ha annunciato due importanti revisioni, predisposte a seguito di una Direttiva Ministeriale, che raccomandano riforme nella valutazione delle qualifiche di insegnamento conseguite all’estero e la modernizzazione dello schema del Permission to Teach (PTT).
Il Coasit di Melbourne accoglie con grande soddisfazione l’annuncio, frutto anche del lavoro di consultazione portato avanti dal direttore e dalla manager del Dipartimento Education del Coasit, Ferdinando Colarossi e Michela Pellizon.
Le modifiche proposte renderanno più flessibili ed efficaci i processi di valutazione delle qualifiche per scuole e insegnanti. Tra le principali novità, la riduzione delle categorie PTT da dieci a tre e l’introduzione di un nuovo PTT “Condizionato”, che consentirà agli insegnanti formati all’estero – anche con qualifiche parzialmente incomplete – di lavorare nelle scuole del Victoria mentre completano la propria formazione.
“Queste raccomandazioni mirano a garantire che i nostri processi siano adeguati allo scopo e allineati alle esigenze del sistema educativo”, ha dichiarato il CEO del VIT, Martin Fletcher, aggiungendo che “i cambiamenti proposti ridurranno gli oneri burocratici, miglioreranno la trasparenza e sosterranno una forza lavoro docente diversificata e qualificata”.
Il CEO del Coasit, Marco Fedi, ha espresso forte apprezzamento per le riforme proposte, sottolineandone la portata: “I miglioramenti proposti rappresentano il giusto equilibrio tra il mantenimento di standard rigorosi e una risposta pragmatica alle carenze di insegnanti. La semplificazione delle categorie PTT, l’introduzione di un percorso PTT Condizionato e il rafforzamento della co-regolazione con i datori di lavoro ridurranno la complessità, offriranno maggiore certezza a insegnanti e scuole e contribuiranno a rafforzare l’integrità della professione”.
Particolarmente significativo, ha aggiunto Fedi, “il riconoscimento del ruolo essenziale degli insegnanti formati all’estero, degli specialisti di lingue comunitarie e degli istruttori religiosi, nell’arricchire il nostro sistema educativo”.