Petizione al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per fare del nostro Paese il capofila di un’iniziativa per vietare in tutta Europa il commercio di animali esotici, su cui ha messo gli…, L’Italia è uno dei principali crocevia europei del traffico internazionale di bertucce, le «scimmie della Barberia» (Macaca sylvanus), originarie del Nord Africa, che nella «lista rossa» dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) sono classificate come «endangered» (una condizione di pericolo che è solo due gradini sotto quella di estinzione in natura) e con popolazione in fissa. La vicinanza con le zone di provenienza fa del nostro Paese un centro di snodo della compravendita clandestina di un animale che spesso viene acquistato come status symbol e gestito come se fosse un qualunque «pet», anche se a differenza di cani e gatti è un animale selvatico a tutti gli effetti, la cui gestione domestica, oltre che illegale, può anche essere pericolosa. Il progetto «Born to be wild» La destinazione finale è solo in minima parte l’Italia, molti esemplari vengono smistati nei diversi Paesi dell’area Ue. E trattandosi di «animale proibito» sono spesso persone che gravitano in ambienti criminali a farne richiesta, come ostentazione di potere. Ma da tempo è in corso missione internazionale, denominata «Born to be wild», nati per essere liberi, proprio come la canzone degli Steppenwolf che fu colonna sonora del film Easy Rider, che in Italia vede in prima linea la Lega antivivisezione ( Lav) e l’arma dei carabinieri, e che punta a contrastare questo mercato, particolarmente redditizio per chi lo gestisce. Oggi la Lav rilancia la sua campagna a favore delle bertucce affiancata da una petizione su Change.org che chiede con forza al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di attivarsi per vietare non solo il commercio ma anche la riproduzione di tutti gli animali esotici. Quelli che sono oggetto di traffici illeciti ma anche quelli consentiti dalla legge. La petizione e le regole UeLa raccolta di firme tra i cittadini ha come prospettiva la riunione del comitato permanente della, Continua a leggere su: Corriere.it
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