Lun 29 Settembre 2025
spot_img

La corsa contro il tempo per il riarmo Ue “entro il 2030″

AttualitàLa corsa contro il tempo per il riarmo Ue "entro il 2030″

Roma, 29 set. (askanews) – E’ tempo di agire “ora”: una corsa contro il tempo per rendere l’Europa “pronta entro il 2030” sul piano della difesa. È quanto emerge dallo “Scoping Paper – Defence Readiness Roadmap 2030”, preparato dalla Commissione europea in vista del Consiglio europeo di ottobre, che delinea obiettivi, tappe e strumenti per colmare i gap di capacità e affrontare un contesto globale sempre più instabile.

Secondo il documento, ciò che l’Unione e i suoi Stati membri faranno entro la fine del decennio determinerà la sicurezza del continente per il resto del secolo. La guerra russa in Ucraina, le crescenti provocazioni contro i Paesi Ue, i cyber-attacchi e la competizione tecnologica globale spingono Bruxelles a chiedere un’accelerazione.

La Roadmap fissa l’obiettivo di garantire all’Europa lo spettro completo delle capacità militari – terra, aria, mare, cyber e spazio – per poter scoraggiare ogni aggressione e rispondere in tempo reale. A tal fine sono stati individuati nove settori critici: difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, mobilità militare, missili e munizioni, cyber/AI/guerra elettronica, droni e anti-droni, combattimento terrestre, capacità marittime e abilitatori strategici.

Per colmare le carenze, gli Stati membri sono chiamati a costituire “Capability Coalitions”, coalizioni specializzate con capofila e obiettivi condivisi, sostenute dai nuovi strumenti finanziari europei, in primis il SAFE, già sottoscritto da 19 Paesi. Bruxelles spinge per una rapida mobilitazione congiunta, evidenziando i vantaggi in termini di economie di scala e interoperabilità, con intese in corso anche con Regno Unito e Canada.

Il cuore politico della proposta sono però i “Readiness Flagships”, progetti-faro paneuropei destinati a proteggere l’Unione da minacce urgenti: il “Drone Wall europeo”, l'”Eastern Flank Watch”, lo “Scudo di difesa aerea” e lo “Scudo spaziale”.

Il Drone Wall sarà una barriera multilivello di sistemi anti-drone interoperabili, capaci di rilevare, tracciare e neutralizzare minacce aeree, ma anche di colpire obiettivi a terra con droni offensivi. Si tratta di un’iniziativa ispirata dalle lezioni ucraine, con l’obiettivo di sviluppare ecosistemi innovativi e scalabili che uniscano start-up, industrie, università e governi.

L’Eastern Flank Watch, invece, punta a rafforzare la capacità degli Stati Ue in prima linea – dal Baltico al Mar Nero – di fronteggiare un ventaglio di rischi: operazioni ibride, incursioni di droni, flotte ombra russe e possibili aggressioni armate. Prevede sistemi di fortificazione e difesa terrestre, sicurezza marittima, sorveglianza aerea e spaziale, in stretta complementarità con le operazioni Nato.

Accanto a questi, lo Scudo spaziale difensivo garantirà resilienza e protezione degli asset europei in orbita, dall’intelligence in tempo reale alle funzioni di navigazione e osservazione della Terra, mentre lo Scudo aereo rafforzerà la protezione contro missili e incursioni aeree.

Il documento lega strettamente la base industriale alla prontezza operativa: occorre rafforzare l’ecosistema produttivo europeo, puntando su innovazione, IA, droni, satelliti, veicoli unmanned. La Commissione presenterà entro novembre una “Defence Transformation Roadmap” e promuoverà un vertice annuale con governi, aziende e innovatori. Previsti anche interventi su materie prime critiche, magazzino e aggiornamenti del quadro sugli aiuti di Stato.

Sul fronte finanziario, la mobilitazione sarà massiccia: il piano REARM Europe attiverà fino a 800 miliardi di euro, mentre il prossimo bilancio pluriennale riserverà 131 miliardi al comparto Difesa e Spazio. Bruxelles intende attrarre anche capitali privati, con il supporto della BEI.

Un capitolo speciale del documento è dedicato a Kiev. L’obiettivo è rendere l’Ucraina un “porcospino d’acciaio”, come spesso dice la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, indigeribile per ogni invasore. Ciò significa garantire forniture pluriennali, integrazione industriale con l’Ue e accesso a strumenti finanziari come SAFE e USI. Prevista anche una “Drone Alliance” con Kiev, finanziata con 6 miliardi anticipati dal prestito G7-ERA, e l’utilizzo dei proventi degli asset russi immobilizzati per un prestito di ricostruzione.

La discussione al vertice informale di Copenaghen il primo ottobre servirà a preparare la versione definitiva del documento da presentare al Consiglio europeo di ottobre. L’obiettivo, scrive la Commissione, è chiaro: fissare traguardi concreti, concentrare le risorse sulle aree più urgenti e strategiche, accelerare i lavori per arrivare al 2030 con un’Europa davvero pronta a difendersi e a contribuire alla sicurezza globale e transatlantica.

“Paziente omosex su referto”, denuncia di un 61enne. Asl: “Era documento riservato”

(Adnkronos) - Un paziente di 61 anni ha raccontato sui social di aver trovato la dicitura "paziente omosex" in un referto medico, rilasciato...

Sgarbi al seggio, le foto della prima apparizione pubblica

(Adnkronos) - Vittorio Sgarbi al seggio per votare. Il critico d'arte ha pubblicato sui social le foto della sua prima apparizione pubblica dopo...

Questo sito contribuisce alla audience di "Magazine". Testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del Tribunale di Napoli al nr. 32 del 26.04-2005. Alcuni testi citati o immagini inserite sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore vogliate comunicarlo via e-mail all'indirizzo segnalazioni@corriereflegreo.it per provvedere alla conseguente rimozione o modificazione.

error: Il contenuto è protetto!!