, Giuseppe Conte ha lasciato ieri Palazzo Chigi fra gli applausi dei dipendenti. Qualche maligno insinua che si sia trattato dell’ultima sceneggiata operata dal fedele Casalino. Non crediamo sia vero. Ma se anche lo fosse non cambierebbe la sostanza, perché nessuno obbligava i dipendenti del Palazzo ad acconsentire. Evidentemente, nei due anni e mezzo in cui ha regnato Conte si è fatto voler bene. L’applauso di ieri è quindi stato un istante sincero, bello e commovente. Ma, appunto, un istante. Che ne sarà, da ora in poi, dell’uomo che svegliò gli italiani alle due di notte per comunicare loro a reti unificate che l’ora era buia? E che poi per mesi ci avrebbe fatto compagnia a cena per rassicurarci, per dirci che si sarebbe preso cura di noi? A lungo l’abbiamo visto e rivisto, sempre nello stesso filmato ossessivamente ripetuto, mentre camminava nei corridoi di Palazzo Chigi con una qualche cartelletta sotto braccio, e poi alla scrivania in maniche di camicia: mentre leggeva, prendeva appunti, firmava. I sondaggi l’hanno dato al massimo del gradimento, e addirittura un suo possibile partito personale stimato, fino a pochi giorni fa, attorno al quindici, sedici per cento. Ed era tutto vero. Ieri. Ma domani? E dopodomani? Forse già a metà della prossima settimana, quando tutti i riflettori saranno puntati su Mario Draghi, che incasserà alle Camere la più ampia fiducia della storia repubblicana, di Giuseppe Conte resterà soltanto un’impressione che ricorderemo appena. Ieri, poche ore dopo aver lasciato il Palazzo, l’ex premier ha scritto che torna “semplice cittadino”. Gli auguriamo di riuscirci con serenità. Ma perdere il successo non è facile, specie per chi lo assapora non più giovane, e all’improvviso. La sua parabola è però quella di tutti noi: ossequiati e riveriti fin che serviamo a qualcuno: e poi dimenticati quando passa la, Continua a leggere su: Quotidiano.net
Segui Corriere Flegreo su Google News
Questo sito contribuisce alla audience di "Magazine". Testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del Tribunale di Napoli al nr. 32 del 26.04-2005. Alcuni testi citati o immagini inserite sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore vogliate comunicarlo via e-mail all'indirizzo segnalazioni@corriereflegreo.it per provvedere alla conseguente rimozione o modificazione.