Lun 27 Ottobre 2025
spot_img

Lavoro, Capaccio su appalti e contratti collettivi: “Principio di equivalenza richiede responsabilità”

Dall'Italia e dal MondoLavoro, Capaccio su appalti e contratti collettivi: "Principio di equivalenza richiede responsabilità"

(Adnkronos) – “Il ruolo dei tecnici rispetto al nuovo quadro normativo è estremamente complesso e delicato, perché si tratta di bilanciare le tutele economiche e normative dei lavoratori in un contesto in continua evoluzione. Quella dei consulenti del lavoro è una funzione cruciale, di supporto non solo al mondo imprenditoriale ma anche alle pubbliche amministrazioni, come presidio tecnico indispensabile in una materia complessa e dinamica.” Lo ha dichiarato Francesco Capaccio, avvocato giuslavorista e consulente del lavoro, intervenendo al talk “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, organizzato da FonARCom nell’ambito della Convention dei Consulenti del Lavoro di Napoli. 

Capaccio ha evidenziato come il principio di equivalenza rappresenti “una grande opportunità, ma anche una responsabilità per le imprese. Non basta dichiarare l’equivalenza di un contratto – ha spiegato – bisogna saperla dimostrare, verificando nel dettaglio tutele, welfare, inquadramenti e politiche attive. Servono competenze, strumenti tecnici e una consulenza qualificata. Un errore nell’equivalenza può comportare l’esclusione da una gara e la perdita di un appalto, con conseguenze economiche rilevanti.” L’esperto ha sottolineato che il nuovo Codice degli Appalti e il successivo correttivo “spostano il baricentro della responsabilità verso le imprese e i loro consulenti, chiamati a valutare concretamente la coerenza dei contratti collettivi scelti. Non si tratta di un adempimento formale, ma di un’analisi sostanziale basata su parametri oggettivi come livelli retributivi, welfare, formazione e sicurezza. Solo un approccio tecnico e consapevole – ha osservato – può evitare contenziosi e garantire la piena conformità alle Linee guida ANAC.” 

Secondo Capaccio, “il principio di equivalenza apre il mercato ma richiede un salto di qualità nella consulenza. Le imprese non devono temerlo, bensì gestirlo con metodo, analizzando i contratti, confrontando le clausole e assicurandosi che i diritti dei lavoratori restino garantiti. In questo processo, il consulente del lavoro diventa una figura chiave di garanzia e di supporto strategico.” Infine, ha precisato che “l’equivalenza non è libertà illimitata, ma responsabilità condivisa. Ogni scelta contrattuale va motivata e documentata per tutelare l’impresa da rischi sanzionatori e reputazionali e contribuire a un mercato degli appalti più trasparente e competitivo.” “Il consulente del lavoro – ha concluso – ha oggi l’occasione di diventare il vero ponte tra la norma e la realtà operativa, trasformando l’equivalenza da vincolo normativo a leva di crescita”. 

Sinner, incontro con Sonego a Parigi: “Hai vinto?”

(Adnkronos) - Jannik Sinner è arrivato a Parigi ed è subito siparietto con Lorenzo Sonego. Oggi, lunedì 27 ottobre, il tennista azzurro è...

Incidenti sul lavoro, operaio di 29 anni muore schiacciato da macchinario

(Adnkronos) - Un operaio italiano di 29 anni è morto nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 27 ottobre, rimanendo schiacciato da un macchinario...

Questo sito contribuisce alla audience di "Magazine". Testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del Tribunale di Napoli al nr. 32 del 26.04-2005. Alcuni testi citati o immagini inserite sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore vogliate comunicarlo via e-mail all'indirizzo segnalazioni@corriereflegreo.it per provvedere alla conseguente rimozione o modificazione.

error: Il contenuto è protetto!!