Gio 30 Novembre 2023

Le trattative per il debito argentino stanno andando molto male

Notizie dal webLe trattative per il debito argentino stanno andando molto male

Governo e creditori non sembrano disposti a muoversi dalle rispettive posizioni e c’è il rischio che finisca tutto in tribunale, I negoziati del governo dell’Argentina con i rappresentanti dei fondi di investimento a cui deve versare 500 milioni di dollari, quasi 460 milioni di euro, stanno andando male e sono arrivati ​​a uno stallo. Entrambe le parti non sembrano disposte a muoversi dalle loro posizioni. Il governo guidato dal peronista moderato Alberto Fernández ha fatto sapere di non potersi «impegnare responsabilmente» a rispettare le richieste dei creditori, perché impedirebbero la stabilità economica del paese. Gli obbligazionisti, a cui fa capo anche il potente fondo BlackRock, hanno una loro volta dichiarato che il governo si è «allontanato» da ogni «soluzione sostenibile e ragionevole», aggiungendo che stavano «prendendo in considerazione tutte le vie legali disponibili». Oggi, venerdì 19 giugno, scade il termine entro cui trovare un accordo. Gli obbligazionisti proprietari del debito argentino sono cinque grandi fondi di investimento internazionali che avevano prestato soldi al paese comprando i suoi titoli di stato: titoli ad alto rendimento, visto il rischio di fallimento del paese. Il debito pubblico argentino (di quasi 450 miliardi di dollari) pesa per quasi il 90 per cento del prodotto interno lordo del paese: in parte è di proprietà estera e in valuta estera, cioè in dollari, in parte sono debiti con il Fondo Monetario Internazionale e titoli locali in pesos. Il debito era stato contratto soprattutto dall’amministrazione del presidente Mauricio Macri, che nel 2016 aveva iniziato una serie di difficili riforme. A metà aprile Fernández (eletto nell’ottobre del 2019) aveva presentato un piano di rinegoziazione del debito estero di circa 70 miliardi di dollari: l’Argentina aveva chiesto ai creditori di cambiare le condizioni a cui era stato effettuato il prestito, restituendo una cifra minore e / o in un tempo più lungo. La rinegoziazione proposta da Fernandez avrebbe comportato una riduzione degli interessi dovuti dall’Argentina del 62 per cento e la, Continua a leggere su: Ilpost.it

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