Roma, 15 ott. (askanews) – “Il mercato degli Stati Uniti è il secondo mercato di riferimento per la pasta italiana dopo la Germania e, per tale motivo, seguiamo con grande attenzione i dossier legati alle azioni antidumping dell’amministrazione americana, che potrebbero imporre gravi penalizzazioni ai nostri produttori”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al qt alla Camera a due interrogazioni sulle iniziative volte a promuovere un accordo con l’Amministrazione statunitense per salvaguardare la filiera del grano e l’industria della pasta, in considerazione dell’ipotesi di dazi supplementari da parte degli Usa e a una interrogazione su iniziative volte a consolidare l’andamento positivo del comparto agricolo.
“Insieme al collega Tajani e alla task force attivata presso la Farnesina, stiamo lavorando per sostenere le imprese nella procedura di opposizione e per coordinare i negoziati con il Dipartimento del Commercio americano, coinvolgendo anche la Commissione europea”, ha ricordato Lollobrigida spiegando che, oltre ad affiancare il ministero degli Esteri in questa attività diplomatica, prosegue anche l’impegno del ministero dell’Agricoltura per rafforzare complessivamente la filiera grano-pasta.
Per quanto riguarda la filiera cerealicola, il ministro ha quindi ricordato gli interventi per 32 milioni di euro assicurati per il 2024, gli ulteriori 20 milioni di euro per il 2025 e anche la previsione ulteriore di investimento per l’annualità successiva, “che andremo a quantificare rispetto anche agli esiti dell’analisi dei mercati – ha detto – Investiamo 4 miliardi nei contratti di filiera, che incidono anche sul settore direttamente. Abbiamo destinato 300 milioni di euro per sostenere anche le filiere cerealicole e rafforzare la sovranità alimentare con il Coltiva Italia, che è in fase di approvazione proprio qui in Parlamento”.
Ancora, Lollobrigida ha ricordato l’attuazione della Commissione Unica Nazionale, dopo una fase sperimentale, dal primo gennaio 2026, “per stabilire il corretto prezzo del grano italiano, che è, ovviamente, per quanto riguarda il mio settore, la questione principale”.