Roma, 31 ott. (askanews) – Giunto alla 49esima edizione, torna dall’1 al 23 novembre il Roma Jazz Festival fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del Jazz e il Monk, sconfinando quest’anno anche nella celebre Abbazia di Fossanova a Priverno (Lt), il più antico esempio di architettura gotico-cistercense in Italia. Ventitré giorni di programmazione con artisti provenienti da tutto il mondo, dalle grandi star ai più appassionati innovatori di un genere che non conosce confini; produzioni speciali, progetti dedicati ai più piccoli e due appuntamenti che immergono il jazz nella dimensione teatrale.
Makaya McCraven, David Murray Quartet, Joe Sanders, Bilal, Camilla George, Amaro Freitas, Peter Erskine Dr.Um Band, Jemma Collettivo, Dock in Absolute, L’Antidote, Alina Bzhezhinska e HipHarp Collective con Tony Kofi e Brian Jackson, Sade Mangiaracina con Bonnot e Gianluca Petrella, Hakan Basar Trio, Adrien Brandeis, Gilad Atzmon con Daniel Bulatkin, Bernhard Wiesinger, Cecile McLorin Salvant, le Fiabe Jazz, Gianrico Carofiglio, Giovanni Guidi, Paolo Damiani con Rosario Giuliani sono i protagonisti di una programmazione ispirata al pensiero e alle parole di due figure storiche come Martin Luther King e John Coltrane, come sottolinea il direttore artistico Mario Ciampà: ‘Ogni anno mi impegno a individuare il tema più attuale e le tendenze emergenti, cercando di metterli in scena attraverso le storie dei musicisti. Certo, in momenti così difficili parlare di armonia e gentilezza, può sembrare paradossale. Quindi mi sono ispirato al pensiero di Martin Luther King Jr. – ‘La vera pace non è solo l’assenza di guerra, ma la presenza della giustizia e l’armonia dell’anima con l’universo’ – e alla figura di John Coltrane – ‘La mia musica è l’espressione spirituale di ciò che sono: la mia fede, la mia esperienza, il mio essere’ – affinché la musica e questo festival possano essere veicolo per l’esplorazione interiore e la ricerca di una pace universale’.
Il programma si apre il primo novembre in Auditorium con il concerto di Makaya McCraven, batterista e producer di Chicago fra gli artisti più innovativi e influenti della scena contemporanea. McCraven è un vero e proprio “sintetizzatore culturale”, noto anche per essere “beat scientist” grazie alla straordinaria capacità di manipolare e ricombinare classici del jazz per creare nuovi brani.
Il giorno seguente 2 novembre sempre in Auditorium appuntamento con uno dei sassofonisti più autorevoli e stimati in ambito internazionale, David Murray. Con oltre 200 album all’attivo, arriva al festival con il suo nuovo energico e vibrante quartetto composto da tre giovani musicisti di talento: Marta Sanchez al pianoforte, Luke Stewart al basso e Russell Carter alla batteria.
Un vero evento speciale nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica è quello del 3 novembre, quando Gianrico Carofiglio, accompagnato dal sassofono di Piero delle Monache terrà una coinvolgente orazione civile, dal titolo ‘Il potere della gentilezza in jazz’, sul tema della gentilezza come strumento di opposizione all’autoritarismo dilagante: “La gentilezza non è remissività ma una scelta consapevole e coraggiosa che implica responsabilità e presenza nel mondo”, afferma lo scrittore.
Quello con Carofiglio è il primo di due appuntamenti del Festival che incrociano il jazz con la dimensione letteraria e teatrale. Il 20 novembre infatti, alla Casa del Jazz, arriveranno Paolo Damiani al contrabasso, Rosario Giuliani ai sassofoni insieme al percussionista russo Sasha Mashin e all’attrice Barbara Bovoli per ‘Un fil di fumo’, una storia affascinante, omaggio al celebre scrittore Andrea Camilleri nell’anno del centenario dalla nascita.
Tornando in Auditorium Parco della Musica, il 4 novembre spazio al talento poliedrico del bassista, polistrumentista e compositore americano Joe Sanders, che arriva al festival con il suo ultimo progetto ‘Parallels’ che rappresenta il punto di maturità artistica, confermandolo come uno dei protagonisti del jazz contemporaneo.
Fra gli appuntamenti più attesi del Roma Jazz Festival, per mercoledì 5 novembre il palco sarà riservato a Bilal, uno dei nomi più rispettati del panorama musicale mondiale, un artista che ha conquistato pop star come Beyoncè e artisti del calibro di Jay-Z, Erykah Badu, The Roots, Kendrick Lamar e Solange.
Dalla scena jazz londinese arriva invece il 7 novembre in Auditorium Camilla George, sassofonista e compositrice nata in Nigeria e cresciuta nella capitale britannica.
Attesissimo anche il concerto per pianoforte solo di uno dei talenti più originali della sua generazione, Amaro Freitas, in programma al festival sabato 8 novembre. Nato a Recife, in Brasile, Freitas esprime un elegante intreccio tra le radici profonde della tradizione ritmica brasiliana – in particolare dei ritmi vivaci del nordest, come il frevo e il baião – e le sperimentazioni sonore tipiche del jazz contemporaneo.
Promette di essere indimenticabile il pomeriggio (ore 18) di domenica 9 novembre quando sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica saliranno cinque vere leggende del jazz per un grande omaggio alla musica fusion: Peter Erskine, fra i batteristi più influenti al mondo, oltre cinquant’anni di carriera alle spalle e collaborazioni con Weather Report, Joni Mitchell e Steely Dan; Mike Mainieri, vibrafonista e fondatore degli Steps Ahead, che ha rivoluzionato la fusione tra jazz, rock ed elettronica collaborando con artisti come Paul Simon e David Bowie; John Beasley, pianista e compositore noto per aver collaborato con Miles Davis e aver creato la MONK’estra; Bob Sheppard, sassofonista tra i più richiesti della scena jazz e pop, che negli anni ha condiviso il palco con Chick Corea, Herbie Hancock e Stevie Wonder; e, infine, Matthew Garrison, figlio di Jimmy Garrison (bassista di John Coltrane), vanta collaborazioni con Joe Zawinul, Joni Mitchell, Steve Coleman, Pat Metheny, John Mclaughlin, John Scofield, Chaka Khan e molti altri. Tutti insieme sono la Peter Erskin Dr.Um Band.
Dai grandi nomi si passa nei due giorni seguenti alle formazioni più giovani che interpretano meglio le nuove tendenze del jazz. Il 10 novembre si esibirà il collettivo Jemma. Doppio appuntamento invece il giorno seguente, martedì 11 novembre: alle 19.30 alla Casa del Jazz il concerto dei Dock in Absolute, talentuosa formazione progressive dal sound dinamico e sorprendente e dalle melodie ipnotiche, con 3 album all’attivo per l’etichetta CAM JAZZ; mentre alle 21 in Auditorium Parco della Musica appuntamento con il jazz mediterraneo e meditativo de L’Antidote, band composta da tre virtuosi: Bijan Chemirani, maestro delle percussioni iraniane, Redi Hasa, violoncellista albanese e Rami Khalifé, pianista libanese. Il loro repertorio, di rara eleganza strumentale, è il vero antidoto contro i veleni del nostro tempo.
Una vera pioniera del jazz contemporaneo è l’arpista ucraina Alina Bzhezhinska, artista che sta rivoluzionando il ruolo di questo strumento nel panorama musicale, miscelando abilmente acid-jazz, trip-hop ed elettronica, ispirata da artisti come Alice Coltrane e Dorothy Ashby. Il 12 novembre in Auditorium Parco della Musica si esibirà con la band in un grande omaggio ad Alice Coltrane insieme al sassofonista Tony Kofi e al polistrumentista Brian Jackson.
Il crossover stilistico ed espressivo ritorna anche il giorno seguente, giovedì 13 novembre sempre in Auditorium, con l’esplosivo live del pianista e compositrice Sade Mangiaracina con il dj e producer Bonnot (Assalti Frontali) e al trombonista italiano più apprezzato in ambito internazionale, Gianluca Petrella.
Dall’area mediterranea arriva anche il pianista di Istanbul Hakan Basar, giovanissimo rappresentante del pulsante sound turco che arriva al Festival il 14 novembre alla Casa del Jazz.
Il Roma Jazz Festival 2025 rimane alla Casa del Jazz anche il 15 novembre con il concerto per piano solo del francese Adrien Brandeis.
Il 21 novembre, il festival prosegue ancora alla Casa del Jazz con il live di Gilad Atzmon/Daniel Bulatkin European Quartet, una delle formazioni più sorprendenti in circolazione. Sassofonista, clarinettista, polistrumentista e autore, Gilad Atzmon è una figura di spicco del jazz britannico e arriva al festival con la sua nuova formazione europea composta dal pianista ceco Daniel Bulatkin, il bassista ucraino Taras Volos e il batterista slovacco Duan Cernák.
Il 22 novembre sempre alla Casa del Jazz appuntamento con un quintetto di assoluto rilievo internazionale guidato dal sassofonista e compositore austriaco Bernhard Wiesinger. Al suo fianco ci saranno la pluripremiata vibrafonista taiwanese Chien Chien Lu, “astro nascente del vibrafono”, come l’ha definita Downbeat; il chitarrista canadese vincitore del Montreux Jazz Festival International Guitar Competition 2014 Alex Goodman che negli anni ha collaborato con autentici giganti come, ad esempio, John Patitucci; il russo Boris Kozlov, bassista con due Grammy all’attivo e collaborazioni con leggende del calibro di McCoy Tyner; e l’austriaco Christian Salfellner, tra i batteristi più stimati in tutta Europa.
Il Roma Jazz Festival 2025 si chiude in grandissimo stile il 23 novembre in Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica con l’attesissimo concerto di Cecile McLorin Salvant.
Oltre ai grandi concerti in programma a Roma fra l’Auditorium Parco della Musica e la Casa del Jazz, il Roma Jazz Festival per questa 49° edizione presenta in prima assoluta un progetto speciale nel meraviglioso scenario dell’Abbazia di Fossanova a Priverno in provincia di Latina, il più antico esempio di architettura gotico-cistercense in Italia. Domenica 8 novembre alle ore 18 si terrà il concerto del pianista Giovanni Guidi con la Priverno Jazz Orchestra diretta dal maestro Mario Corvini dal titolo Il Cantico delle Creature, un imperdibile evento pensato per celebrare gli 800 anni dalla composizione della celebre opera del Santo di Assisi.
Infine, al Festival tornano anche i concerti dedicati ai più piccoli con Fiabe Jazz, un format/spettacolo di teatro e musica di Teatro Popolare d’Arte che rilegge alcune delle fiabe più celebri al ritmo di jazz. 2 gli appuntamenti in programma alle 11 del mattino in Auditorium Parco della Musica: il 2 novembre Aladino e il Genio della musica e l’8 novembre Kappuccetto rosso.
Prodotto da IMF Foundation in co-produzione con Fondazione Musica per Roma, il Roma Jazz Festival 2025 è realizzato con il contributo del MIC – Ministero della Cultura e il sostegno del Municipio 1 di Roma Capitale.



