ROMA – Con un annuncio sui social Medici Senza Frontiere (MSF) ha comunicato la sospensione delle proprie attività mediche a Gaza City. La decisione “presa col cuore pesante” arriva in seguito a un peggioramento della situazione sul campo: i carri armati israeliani hanno accerchiato le cliniche supportate dall’organizzazione, rendendo impossibile garantire la sicurezza del personale e dei pazienti.
“È col cuore pesante che abbiamo dovuto prendere questa decisione: abbiamo sospeso le nostre attività mediche a Gaza City dove la situazione a livello di sicurezza è diventata insostenibile- si legge- I carri armati israeliani continuano ad avanzare in città da ogni direzione e hanno circondato le nostre cliniche. I bisogni in città restano enormi con centinaia di migliaia di persone ancora intrappolate sotto i bombardamenti continui”.
Secondo quanto riportato da MSF, infatti, i bisogni umanitari nella città restano enormi, mentre centinaia di migliaia di persone rimangono intrappolate in una morsa di violenza e bombardamenti incessanti. Il sistema sanitario è al collasso: strutture ospedaliere danneggiate, forniture mediche insufficienti e personale medico stremato da mesi di emergenza continua. La sospensione delle attività di MSF rappresenta un ulteriore colpo all’accesso alle cure per una popolazione civile già esausta e priva di alternative.
Nonostante l’impossibilità di operare a Gaza City, Medici Senza Frontiere continua a prestare soccorso nelle altre zone della Striscia. “Continuiamo a fornire cure nel resto della Striscia- continua il comunicato- A Khan Younis, MSF supporta l’ospedale Nasser e gestisce 3 centri di assistenza sanitaria di base. Nella zona centrale, MSF supporta il pronto soccorso e la clinica per il trattamento delle ferite dell’ospedale Al-Aqsa e gestisce 2 ospedali da campo a Deir Al-Balah”.
L’annuncio di MSF è anche un implicito grido di allarme rivolto alla comunità internazionale: le strutture sanitarie devono essere protette. Il diritto internazionale umanitario prevede l’immunità per il personale sanitario, le ambulanze e gli ospedali — un principio troppo spesso violato nel conflitto in corso. E La sospensione delle attività a Gaza City non è solo un segnale della gravità della situazione, ma anche un doloroso promemoria di quanto la guerra stia distruggendo ogni spazio di umanità.
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