In diversi Paesi africani le difficoltà all’epidemia da Covid-19 hanno interrotto anche le immunizzazioni dei bambini. Ora si temono danni gravi per la salute pubblica con il ritorno di…, C ‘è un prima e c’è un dopo. Il prima è l’era aC (dove, è superfluo dirlo, la C sta per Coronavirus) quando nel mondo, ma soprattutto nei Paesi africani più svantaggiati, le campagne di vaccinazione per i bambini, quelle promosse da Gavi, la Global Alliance for Vaccine , sostenuta principalmente dal miliardario americano Bill Gates, marciavano a pieno ritmo. La seconda, l’era dC, la stiamo vivendo adesso e, fra gli effetti collaterali di questa pandemia, c’è lo stop a tutte queste iniziative (ma del resto le campagne vaccinali per l’infanzia hanno subito un rallentamento anche da noi) . Ecco allora che questo articolo vuole raccontare, nella prima metà, come si vaccinava «sotto gli alberi» in uno dei villaggi del sud del Mozambico, vicino alla capitale Maputo. Lo avevamo raggiunto all’inizio del marzo scorso, poco prima che i viaggi internazionali fossero sospesi per colpa del Coronavirus. E, nella seconda metà, le preoccupazioni che, nel frattempo, sono nate per l’interruzione di questi programmi: il che significa un potenziale ritorno di malattie infettive dell’infanzia, spesso mortali. Ecco la prima, vissuta sul campo. Moamba è un distretto rurale che si trova a qualche decina di chilometri da Maputo. C’è aria di festa al villaggio, pronto ad accogliere la «task force vaccini», guidata da operatori sanitari dell’ospedale locale. Beh, ospedale è dire molto: si tratta piuttosto di una clinica rurale, una «health facility», come la chiamano qui, con servizi essenziali. E, difatti, gli abitanti del villaggio approfittano anche della presenza di un gruppo di stranieri in visita per lamentarsi dell’inefficienza della sanità: come dire che un po ‘tutto il mondo è Paese. Intanto «sotto gli alberi» gli operatori cercano di spiegare ai locali a che cosa servono i vaccini, a suggerire, già che ci sono, metodi anticoncezionali (perché la natalità, soprattutto fra i più, Continua a leggere su: Corriere.it
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