ROMA – “Siamo sempre molto cauti nel vietare manifestazioni per motivi di carattere ideologico, però inneggiare al 7 ottobre significa fare apologia di un atto terroristico”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parlando a ‘Cinque minuti’. “Non solo, ma si è visto anche proprio nell’ultima manifestazione che quel tema richiama anche i violenti che poi pongono in essere quelle devastazioni e quelle azioni violente. Ecco perché abbiamo in qualche modo vietato. Staremo attenti, noi ci preoccupiamo sempre, adesso non ci sono segnali specifici di allarme, però l’attenzione è molto alta”, aggiunge.
C’è stata una regia dietro gli scontri di sabato scorso a Roma? “Questo lo accerteranno gli inquirenti sulla base degli accertamenti, ma credo che ci sia stata soprattutto una sottovalutazione, e la cosa non è meno grave: lanciare continuamente appelli alla piazza, alla rivolta sociale o, peggio ancora, sottovalutare la partecipazione a manifestazioni organizzate da gruppi”.
“Non bisogna mai sottovalutare, come la storia ci insegna, che quando ci sono gruppi così estesi di antagonisti – si chiamano così apposta per dire sono contro tutto, la Tav, il Ponte sullo Stretto e adesso la causa dei palestinesi e quindi il conflitto israelo-palestinese – c’è una stratificazione in questi gruppi di atteggiamenti che vogliono il pretesto per innalzare il livello dello scontro”. Quindi il rischio” che l’antagonismo faccia un salto salto di qualità “c’è sicuramente. Ecco perché bisogna che tutte le istituzioni democratiche siano concordi nel non innescare la miccia”.
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