I termini scadono il 31 luglio, ma è probabile che la perizia sulle cause del disastro del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, slitti a settembre, InchiestaIl procedimento conta 71 indagati, tra i quali figurano tecnici e manager di Autostrade spa e la controllata Speadi Ivan Cimmarusti (ANSA) Il procedimento conta 71 indagati, tra i quali figurano tecnici e manager di Autostrade spa e la controllata Spea2 ‘di letturaI termini scadono il 31 luglio, ma è probabile che la perizia sulle cause del disastro del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, slitti a settembre. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova, coordinata dal procuratore capo Francesco Cozzi, procede nella forma dell’incidente probatorio, una sorta di parentesi dibattimentale all’interno dell’indagine preliminare. Perché l’obiettivo è di «cristallizzare» in prova tutti gli elementi raccolti, per istruire un processo che possa concludersi in tempi relativamente stretti.71 indagati Il procedimento conta 71 indagati, tra i quali figurano tecnici e manager di Autostrade spa e la controllata Spea . La maggior parte risponde di omicidio colposo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti, in tre anche di falso, e altri tre di favoreggiamento: depistato le indagini dopo la tragedia in cui hanno perso la vita 43 persone.Loading … La perizia sui video Il procedimento, dunque, procede. Tanto che il 14 luglio il giudice per le indagini preliminari dovrebbe nominare un proprio perito per una valutazione dei video acquisiti dal pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, assieme agli investigatori del 1 ° gruppo del comando provinciale della Guardia di finanza di Genova, al comando del colonnello Ivan Bixio.Immagini e chat In particolare, in un video – il principale per l’accusa – è inquadrata da due diverse angolature la pila 9 del ponte. Nelle immagini si vede il passaggio di un camion, poi una nube di polvere e il moncone frantumato del ponte sospeso nel vuoto. Le presunte responsabilità sono emerse anche dalle analisi sulle comunicazioni interne tra gli indagati. Si tratta di chat e mail che, Continua a leggere su: Il Sole 24 Ore
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