Milano, 24 ott. (askanews) – Porsche chiude i primi nove mesi del 2025 con un fatturato in calo del 6% a 26,86 miliardi di euro e un utile operativo praticamente azzerato a 40 milioni di euro, rispetto ai 4 miliardi dell’anno precedente. A pesare i costi legati al cambiamento di strategia industriale con un aumento dell’offerta di modelli con motori termici a scapito dell’elettrico, la concorrenza in Cina, i costi one-off legati allo stop della produzione di batterie e i dazi Usa che complessivamente hanno avuto un impatto di circa 3,1 miliardi di euro.
Il ritorno operativo sulle vendite è sceso allo 0,2% dal 14,1%. Il gruppo ha però generato un flusso di cassa netto nel ramo automotive di 1,34 miliardi (da 1,24), con margine al 5,6%, segno – secondo Porsche – della tenuta del modello di business nonostante il contesto difficile. Le consegne globali sono scese del 6% a 212.509 unità, ma hanno toccato livelli record negli Stati Uniti e nei mercati emergenti. In Nord America le vendite sono salite del 5%. La quota di veicoli elettrificati ha raggiunto il 35,2% a livello mondiale e il 56% in Europa.
Il Cfo Jochen Breckner ha definito il 2025 “l’anno di svolta” in vista di un netto miglioramento nel 2026. “Abbiamo preso decisioni chiare e accettiamo consapevolmente numeri più deboli nel breve termine per rafforzare redditività e resilienza nel lungo periodo”, ha dichiarato.
La casa di Stoccarda ha deciso di ampliare la gamma con nuovi modelli a combustione e ibridi plug-in, rinviando il lancio di alcune versioni 100% elettriche a causa del rallentamento della domanda. Lo sviluppo della nuova piattaforma Ev prevista per gli anni 2030 sarà riprogrammato in coordinamento con altri marchi del gruppo Volkswagen.
“Vogliamo rendere i nostri prodotti ancora più individuali, esclusivi e desiderabili, puntando su una clientela fedele e su un portafoglio rinnovato”, ha aggiunto Breckner.
Porsche ha avviato un confronto con i rappresentanti dei lavoratori per definire un “Future Package” volto ad accrescere efficienza e ricavi in un contesto di costi in crescita.
La società prevede per l’intero 2025 ricavi compresi tra 37 e 38 miliardi di euro e un margine operativo di gruppo tra lo 0% e il 2%. Il margine di cassa netto automotive dovrebbe oscillare fra il 3% e il 5%, includendo esborsi per circa 1,2 miliardi connessi al piano di riallineamento strategico e ai dazi Usa del 15% in vigore dal primo agosto.



