Milano, 15 set. (askanews) – “Dopo cinque anni di sperimentazioni, si può affermare che il Nero Antico di Pretalucente, secondo rosso autoctono abruzzese dopo il Montepulciano, può ambire a diventare un grande vino biologico, espressione esclusiva e non esportabile del territorio di Gessopalena e della Maiella Orientale”. Lo ha annunciato Camillo Zulli, enologo e direttore della Bio Cantina Sociale Orsogna, nel corso del convegno “Nero Antico: dalla storia al calice. Da un grappolo, la prospettiva di uno sviluppo per il territorio”, momento centrale della settima edizione di “Gessi di vini”.
La Cantina Sociale Orsogna (Chieti), conta 300 soci attivi su 1.500 ettari di vigneto a conduzione biologica e biodinamica. Nel 2021 ha siglato con il Comune di Gessopalena (Chieti) un accordo di collaborazione per la valorizzazione del Nero Antico di Pretalucente, inserito nel novembre 2023 nel Registro nazionale delle varietà del ministero dell’Agricoltura. Quest’anno è stata realizzata la prima vendemmia ufficiale del vitigno.
“In questi anni abbiamo sostenuto il Comune di Gessopalena (Chieti) sia nella fase di coltivazione che in quella di vinificazione, andando oltre la versione rossa classica e producendo rosato fermo e spumantizzato, con risultati molto buoni” ha spiegato Zulli.
Il direttore della Cantina ha chiarito che “la coltivazione deve restare nell’areale di origine, l’area montana e pedemontana della Maiella orientale e in particolare nel Comune di Gessopalena (Chieti). Solo qui il vitigno può esprimere al meglio le proprie caratteristiche grazie al terroir microbico, fondamentale nella vinificazione, dove occorre bandire i solfiti a favore della fermentazione spontanea. Portare invece il vitigno in pianura o in zone di viticoltura intensiva significa perdere l’identità e l’enorme potenziale del Nero Antico di Pretalucente”.
Durante l’evento la Cantina ha presentato anche la “Rupe della biodiversità”, allestita nello sperone panoramico del paese vecchio, con iniziative legate ai progetti “Pe’ nin perde la sumente” e “Vola Volè” in collaborazione con il Parco nazionale della Maiella. Spazio anche ad altri prodotti del territorio: peperone dolce di Altino, sedano nero di Torricella Peligna, miele e birre dell’Alto Aventino, ortaggi bio di Villa Santa Maria. Il convegno, moderato dal vicesindaco Giuseppe Tiberini, ha visto gli interventi di Fabiano Compagnucci del Gran Sasso Science Institute, Valerio Melchiorre dell’Associazione Viti e Vini di Pretalucente, Aurelio Manzi, etnobotanico e consigliere comunale, Domenico Mastrogiovanni del Centro assistenza agricola Cia, Alberto Palliotti dell’Università di Perugia, la dottoranda Lucia Giordano, la sommelier e giornalista Annamaria Acunzo. Le conclusioni sono state affidate a Pascal Tinari, sommelier e maitre di Villa Maiella, e al sindaco Mario Zulli.