(Adnkronos) –
“L’Ucraina prepara una provocazione in Polonia per coinvolgere la Nato nella guerra”. Dalla Russia arriva l’ultima accusa a Kiev. A firmarla, i servizi di intelligence straniera (Svr) che prospettano un’operazione ucraina per favorire l’escalation in un clima già ad altissima tensione. I ripetuti sconfinamenti di aerei e droni russi – su Polonia, Finlandia e Baltico – hanno caratterizzato le ultime settimane. A questo, si sono aggiunti gli avvistamenti sospetti di droni in Danimarca e Norvegia.
Ora, Mosca lancia un allarme estremo. L’operazione, secondo quanto dichiarato dall’intelligence e riportato dalla Tass, coinvolgerebbe un gruppo di sabotaggio e ricognizione che si spaccerebbe per forze speciali russe e bielorusse. L’obiettivo di questa presunta provocazione sarebbe di inscenare un finto attacco a infrastrutture critiche polacche.
L’Svr ha specificato che lo scenario in questione sarebbe stato ideato dalla Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino (GUR) in collaborazione con l’intelligence polacca. I gruppi di sabotaggio e ricognizione impiegati sarebbero composti da militanti della legione “Libertà per la Russia”, riconosciuta come organizzazione terroristica e fuorilegge in Russia, e dal reggimento bielorusso Kalinovsky, considerato un’organizzazione terroristica in Bielorussia. L’agenzia russa non esclude che la provocazione possa includere attacchi simulati a infrastrutture critiche polacche, con l’intento di “alimentare la rabbia pubblica”.
Kiev, secondo l’Svr, continuerebbe a perseguire l’obiettivo di coinvolgere i paesi europei della Nato in un conflitto armato con Mosca. Di fronte a quella che viene definita una “certa sconfitta”, il “regime di Zelensky” sarebbe pronto a fare “tutto il possibile, anche a costo di scatenare una ‘guerra su larga scala’”, beneficiando del sostegno dei suoi alleati europei.
In questo quadro, la Danimarca ha elevato il livello di sicurezza intorno alle installazioni energetiche nel timore di sabotaggi e attacchi ibridi, dopo una serie di sorvoli di droni di provenienza sconosciuta ma dietro cui le autorità vedono la responsabilità russa. Lo ha annunciato, alla vigilia del vertice informale europeo domani a Copenaghen e della Comunità politica europea giovedì, il ministro dell’Energia danese, Lars Aagaard.
“Temiamo che alla fine qualcuno possa mettere in pericolo il nostro approvvigionamento energetico, e un Paese senza approvvigionamento energetico è un Paese che non funziona”, spiega il ministro dell’Energia danese, Lars Aagaard alla televisione TV2. Il livello di sicurezza è stato portato ad arancione, il secondo più alto, il che si tradurrà in una maggiore sorveglianza e in un accesso limitato alle infrastrutture energetiche, dice il ministro ai media danesi alla vigilia del vertice informale europeo domani a Copenaghen e della Comunità politica europea giovedì.
“Non sono solo i droni” a giustificare la maggiore vigilanza, ha poi sottolineato il ministro, “questo riflette anche il modo in cui vengono percepite, in tutto il mondo, le infrastrutture energetiche e la maggiore attenzione che viene loro riservata”.