I carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito il provvedimento su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. È un esponente del Pd ed è stato ricandidato al Comune, I carabinieri di Castello di Cisterna, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, hanno arrestato Antonio Carpino, avvocato penalista e sindaco in carica del Comune di Marigliano, e Luigi Esposito, attualmente detunto al 41 bis (il carcere duro). Sono ritenuti “gravemente indiziati, in concorso tra loro e con tre collaboratori di giustizia, Cristiano Piezzo, Massimo Pelliccia e Tommaso Schisa, del reato di scambio elettorale politico-mafioso ed anche di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, commessi in Marigliano, dall ‘ ottobre 2014 al giugno 2015 “. Carpino, esponente del Pd, è stato di recente ricandidato dalla Dem alla guida del Comune, un grosso centro in provincia di Napoli. “Alle prossime elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 – si legge in un documento del Pd di Marigliano -, il Partito Democratico, unitamente a tutta la coalizione di Politica, rinnova la propria fiducia ed il proprio sostegno al candidato Sindaco Antonio Carpino. Nel solco della continuità politico-amministrativa, l’ampio campo di centrosinistra è aperto al contributo e all’impegno di tutte le forze “sane” che intendono offrire il loro prezioso contributo al servizio del bene comune dei cittadini della nostra Marigliano “. Il Pd Napoli commenta la notizia dell’arresto con una nota: “La notizia dell’arresto di Antonio Carpino colpisce duramente: nessuno avrebbe immaginato i fatti che lo hanno determinato. Abbiamo totale fiducia nella magistratura e siamo certi che si svolgerà con rapidità il suo lavoro di approfondimento delle accuse, anche alla luce della ricostruzione alternativa degli elementi che il sindaco Carpino, come pure auspichiamo, fornirà. Ci aspettiamo che tale racconto ricostruire possa chiarire le gravissime contestazioni che oggi gli sono mosse “. Il boss ei collaboratori di giustizia Quando il boss Luigi Esposito ha detto ‘o sciamarro, uomo del clan Mazzarella a Marigliano, decise nel 2015 di organizzare la scissione dal suo stesso clan per prendersi tutta l’area“ Continua a leggere su: La Repubblica
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