Palermo, 19 giu. (Adnkronos) – La memoria di Franco Scaldati è stata al centro dell’incontro tra l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, i figli del grande drammaturgo…, Palermo, 19 giu. (Adnkronos) – La memoria di Franco Scaldati è stata al centro dell’incontro tra l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, i figli del grande drammaturgo siciliano, Gabriele e Giuseppe, e l’attore Melino Imparato, che di Scaldati ha raccolto il testimone. Ancora oggi poco conosciuto dal grande pubblico, Franco Scaldati è uno di quei siciliani che facendo meglio di altri hanno saputo interpretare l’anima dell’uomo, il suo dramma interiore, della lingua siciliana, di cui ha saputo cogliere la forza e l’immediatezza e che ha usato in uno stile personalissimo, uno strumento attraverso cui scandagliare i meandri dei sentimenti, le paure più profonde per darvi voce ed espressione. A sette anni dalla morte, la maggior parte della sua opera è rimasta inedita e la potenza del suo teatro rischia di rimanere sconosciuta soprattutto alle giovani generazioni. A fronte di una produzione drammaturgica molto vasta, per la maggior parte in lingua siciliana, finora solo 13 opere sono state inserite, un gran numero di opere inedite. “Franco Scaldati – dice l’assessore Samonà – è stato un grande siciliano contemporaneo di cui abbiamo il dovere di preservare e diffondere la memoria perché diventi patrimonio conosciuto e condiviso. Per Scaldati il teatro è la forma d’arte che implica immediatamente l’uomo , obbliga a vivere, a incontrarsi e scontrarsi. Ed è in questo bisogno di incontro e confronto, in questa necessità di vivere nella relazione che sta la grande attualità della sua opera che merita una maggiore valorizzazione e divulgazione. E ‘per questo – conclude l ‘esponente della Giunta Musumeci – che, nello spirito del rafforzamento del messaggio culturale, la Regione promuoverà la valorizzazione della sua opera e della sua specificità, per favorirne la conoscenza, l’approfondimento e la divulgazione “., Continua a leggere su: Liberoquotidiano.it
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