ROMA – Proseguono le operazioni di soccorso a Karkhiv, nell’est dell’Ucraina, colpita la notte scorsa da droni russi. Come scrive il presidente Volodymyr Zelensky sul suo canale Telegram, “l’attacco ha raggiunto case comuni. Ad ora si contano 64 feriti, tra cui nove bambini. Purtroppo, tre persone sono morte”. Il presidente riferisce anche di “incendi” scoppiati in varie parti della città e torna a chiedere agli alleati “maggiore pressione” sul governo di Mosca: “Tutti questi attacchi alla vita quotidiana (dell’Ucraina, ndr) dimostrano che la pressione attuale non è sufficiente. Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo rimandare nuove decisioni che potrebbero complicare la situazione per la Russia”. Il capo di Stato è tornato a chiamare in causa gli Stati Uniti e gli altri leader mondiali da cui “dipende maggiormente” ogni strategia diplomatica. “Chiunque abbia chiesto la fine delle uccisioni e la diplomazia- conclude Zelensky- deve agire”.
Intanto, la stampa ucraina conferma attacchi notturni estesi che hanno coinvolto edifici residenziali, un deposito di tram, attività commerciali e persino parchi giochi. Secondo la Procura generale, tra i nove minori rimasti feriti risulta anche una bambina di due anni. Prima dell’attacco, il sindaco Ihor Terekhov sarebbe riuscito ad avvertire la popolazione, invitandola a recarsi rapidamente nei rifugi. Successivamente, stando ancora al primo cittadino, 17 droni hanno colpito la città che, dallo scorso 7 giugno, è bersaglio di intensi raid russi.
Ieri la Commissione europea, insieme con l’Alta rappresentante per la politica europea, Kaja Kallas, ha presentato il 18esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che colpiscono il settore bancario ed energetico. Ma l’approvazione da parte dei 27 non sembra scontata.Mentre il presidente Zelensky è tornato a chiedere agli alleati sostegno per rafforzare i propri sistemi di difesa aerea, Mosca oggi ha accusato l’Ucraina di inficiare i negoziati. In una intervista al Wall Street Journal, il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, ha dichiarato: “Noi vogliamo la pace, ma se l’Ucraina continua a essere guidata dagli interessi nazionali altrui, allora saremo semplicemente costretti a rispondere”. Il riferimento è al rifiuto di Kiev – sostenuto dall’Unione europea – di cedere alla Russia i territori occupati a partire dal 2014. “La mancanza di compromessi da parte di Kiev- ha avvertito Medinsky- porterà solo a maggiori perdite territoriali. Con la Russia è impossibile combattere una guerra lunga”.
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