Gio 09 Ottobre 2025
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Unindustria, Biazzo: serve un piano industriale per sostenere investimenti e competitività

NewsUnindustria, Biazzo: serve un piano industriale per sostenere investimenti e competitività

“E’ arrivato il momento di mettere in campo misure concrete per le imprese italiane”

È giunto il momento di attuare azioni concrete a favore delle imprese italiane. Si parte da un piano industriale, di 10 miliardi all’anno, finalizzato a incrementare la produttività incentivando gli investimenti. Questa è la richiesta avanzata al Governo dal presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo, durante l’assemblea generale del gruppo che comprende gli imprenditori di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

“Il presidente Orsini ha ragione – ha affermato Biazzo nella sua relazione – quando sostiene che la crescita non può arrivare solo dalla riduzione dell’Irpef, ma deve soprattutto venire da incentivi agli investimenti che migliorano la produttività. L’Italia deve dimostrare di prendersi cura delle proprie imprese e della crescita. Il piano industriale che Confindustria chiede al Governo si fonda su questi principi”.

Secondo Biazzo, “è necessaria la determinazione di tracciare percorsi chiari con provvedimenti concreti per le imprese, come stanno facendo altri Stati europei: in Germania, il programma chiamato ‘Acceleratore di Crescita’ ha messo a disposizione 46 miliardi in 4 anni per sostenere la competitività industriale; la Francia, attraverso ‘Francia 2030’, ha destinato 54 miliardi in 5 anni per la reindustrializzazione”.

Inoltre, “considerando che la nostra spesa pubblica annuale si attesta intorno ai 1000 miliardi di euro, garantire 10 miliardi l’anno per un piano simile in Italia rientra in una dimensione di volontà politica piuttosto che di opportunità, per dare una visione e una chiara prospettiva al nostro Paese”.

La premessa di Biazzo è che “l’Italia ha intrapreso un percorso di rinnovamento, dimostrando di avere una reputazione internazionale rinforzata. I nostri bond governativi si sono allineati notevolmente a quelli della Germania e il divario con la Francia è praticamente scomparso. La forza lavoro è in espansione, il tasso di disoccupazione è ai minimi storici e a breve potremmo abbandonare le procedure d’infrazione riguardanti il deficit”.

In aggiunta, le imprese, “nonostante un calo della produzione industriale durato 26 mesi, hanno sempre, con grande orgoglio, contribuito in modo significativo alla crescita economica, beneficiando anche i conti pubblici. Siamo riusciti a farlo continuando a innovare e investire, anche grazie a strumenti che adesso non sono più disponibili”.

Con ‘Industria 4.0’, “il panorama imprenditoriale italiano – ha osservato il leader di Unindustria – ha mostrato tassi di crescita negli investimenti produttivi ben superiori a quelli delle maggiori economie europee. È necessario ora un nuovo impulso agli investimenti”. Così Biazzo lancia un appello: “Il Governo e la nazione devono dimostrare concretamente di avere fiducia nelle capacità delle imprese di dirigere il progresso e creare nuove leadership industriali”.

Per iniziare, “è fondamentale intervenire rapidamente sul costo dell’energia, un tema molto sentito anche dalle imprese del Lazio, che spaziano dal cartario alla ceramica”. In secondo luogo, “è necessario un impegno serio per semplificare le procedure: parliamo di altri 70 miliardi di costi ‘nascosti’ che le imprese affrontano a causa di ritardi, rifiuti e oneri burocratici eccessivi”, ha aggiunto. Per perseguire “iniziative coraggiose, le imprese hanno bisogno di incentivi certi e rapidi”.

L’ultima priorità riguarda l’istruzione e l’occupazione, “dove è essenziale lavorare con determinazione e pazienza per far conoscere ai giovani le materie tecniche, migliorare le competenze per i lavoratori più adulti e sostenere l’occupazione femminile”. Per Biazzo, in particolare, è urgente occuparsi della produttività lavorativa: “l’aumento dei salari deve  derivare necessariamente da un incremento della produttività e le relazioni industriali positive devono avere questo come punto di partenza”.

Per quanto riguarda l’Europa, il leader di Unindustria afferma che “solo nel contesto europeo le nostre imprese possono trovare risposte adeguate alle sfide competitiva che devono affrontare”. Tuttavia, sono necessarie azioni concrete.

“Iniziamo per esempio – ha dichiarato – con la transizione nel settore automobilistico. Nessuno si oppone all’elettrico, né agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Tuttavia, non possiamo permettere che un ambientalismo rigido distrugga un patrimonio così prezioso della nostra manifattura. Siamo fermamente favorevoli alla neutralità tecnologica”.

Su argomenti come la semplificazione, “a partire dalle normative obsolete sugli Aiuti di Stato, abbiamo bisogno di decisioni audaci e soluzioni innovative. È essenziale fornire subito maggiori supporti e ridurre i vincoli anche per le grandi imprese”, ha concluso.

Ciro Di Pietro

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