ROMA – Un sacerdote e un bambino seduti sulle panche pregano nella cappella della Sagrada Familia di Gaza. Si scorgono, poco più avanti, a fianco dell’altare, anche un uomo su una carrozzina che legge e una ragazzina di passaggio. Di sottofondo il ronzio di un ventilatore che non smette di girare. Poi all’improvviso un boato: si accende un lumino sull’altare e lo schermo si muove. Il sacerdote resta immobile, l’uomo sulla carrozzina china un poco il capo. Il bambino si gira verso l’uscita della chiesa, e quindi la telecamere. L’espressione del suo volto è eloquente. E’ l’unico che sembra agitarsi di fronte quella che è ormai la normalità per chi vive a Gaza.
PADRE ROMANELLI: “STIAMO BENE, DA IERI SERA PIÙ ESPLOSIONI A OVEST DI GAZA”
Il video risale a ieri, lunedì 15 settembre, giorno i cui l’Idf ha iniziato l’attacco finale sulla città, ed è stato pubblicato sulla pagina Fb di padre Gabriel Romanelli, parroco della Sagrada Familia, chiesa cattolica a Gaza. Oggi lo stesso sacerdote è riuscito ad inviare un videomessaggio a Radio24: “Stiamo bene, grazie a Dio- ha detto- la nostra chiesa si trova nel quartiere a est, detto Old city. I bombardamenti sono da giorni in tutta la città e la Striscia, da ieri sera si sono sentite più esplosioni a ovest di gaza, oltre alla parte centrale della Striscia. Le notizie in questi giorni sono terribili, i bombardamenti continuano con tanta distruzione e morte”.
Quindi il parroco ha confermato l’impegno suo e dei religiosi che hanno scelto di rimanere nella struttura religiosa per “continuare a fare del bene ai nostri 450 rifugiati, soprattutto anziani, malati, bambini, portatoro di handicapp che vivono con noi anche da prima della guerra”. 3″Quello che abbiamo- prosegue- di cibo e acqua, lo distribuiamo ai nostri rifugiati e anche ai vicini nel quartiere”. Infine l’appello: “Nessuno sa come e quanto continuerà, vi chiediamo di pregare e adoperarvi per la pace”.
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