ROMA – Benedetta Scuderi, tra i parlamentari italiani che hanno partecipato alla missione umanitaria Global Sumud Flotilla, è stata ospite ieri sera a Lo Stato delle Cose, il programma di Rai 3 condotto da Massimo Giletti. Durante la puntata, il conduttore ha avviato il confronto chiedendo all’eurodeputata di Avs se fosse giusto riconoscere al governo italiano una certa rapidità negli interventi: “Da un punto di vista della velocità con cui il governo italiano ha agito, si sente di ringraziare il governo o no? Oppure solo Crosetto, come avete detto dopo essere stati liberati?”, ha domandato Giletti.
Scuderi ha replicato: “Noi ringraziamo tutte le persone, i funzionari che hanno cercato di far diventare il più celere possibile la liberazione di tutte le persone. Chiaramente, avremmo voluto che il nostro governo si ponesse dalla parte del diritto internazionale e non colpevolizzasse noi che, invece, cercavamo di farlo valere. E questo è il dato di fatto, perché la realtà è che noi siamo stati rapiti in acque internazionali, diverse persone italiane sono state detenute illegalmente, con trattamenti disumani e degradanti e non c’è stata neanche una condanna da parte del governo”.
Giletti ha allora contestato: “Israele vi ha detto, prima di arrestarvi, ‘siete ancora in tempo a tornare indietro’. Quello è un avviso molto chiaro, è una scelta vostra che attira l’attenzione politica su una storia, una strage infinita ed è meritorio da questo punto di vista. Ma lo sapevate benissimo che se andavate avanti, la Marina Militare aveva dato un alt. È stata una scelta voluta”.
“Il messaggio è stato che se noi fossimo andati avanti, saremmo entrati in una zona di guerra. Ma questo è un messaggio sbagliato- ha sottolineato Scuderi- Io sono stata intercettata a 50 miglia dalle coste di Gaza. 50 miglia dalle coste di Gaza sono acque internazionali. Non c’è alcun blocco navale a 50 miglia, non c’è alcuna scena di guerra. Questo vuol dire che è un atto di pirateria. Noi siamo stati rapiti in acque internazionali. E il punto è che Israele può dire quello che vuole, ma ci sono degli attivisti e delle attiviste che conoscono il diritto internazionale. Ci chiediamo perché il nostro governo, invece, dica che il diritto internazionale arriva fino a un certo punto. Il diritto internazionale serve a tutelare tutte e tutti noi e deve essere rispettato fino alla fine, non fino a un certo punto”.
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