Milano, 24 ott. (askanews) – La Generazione Z si avvicina al vino con curiosità e spirito di scoperta. I giovani italiani tra i 18 e i 25 anni lo scelgono per condividere momenti con amici e famiglia, più che per motivi di status, e mostrano attenzione per provenienza, certificazione d’origine, qualità e sostenibilità. È il ritratto emerso dalla ricerca “Il vino e i giovani italiani: abitudini, acquisti e percezioni”, presentata durante lo “IULM Alumni Day” di Milano, evento annuale promosso da IULM Alumni, l’Associazione dei laureati e diplomati dell’Ateneo.
Lo studio, curato dal Centro di Ricerche di Neuromarketing IULM diretto da Vincenzo Russo, Professore di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing, ha coinvolto 800 giovani italiani della Generazione Z. Secondo la ricerca, i giovani bevono vino con moderazione e curiosità ma con conoscenze ancora limitate. Il livello di competenza dichiarato è di 3 su 6, un dato che evidenzia il bisogno di occasioni formative e di contatto diretto con i produttori. Le esperienze in Cantina, le degustazioni guidate e gli eventi sensoriali rappresentano per molti la porta d’ingresso a un mondo percepito come affascinante ma complesso.
Il mercato del vino in Italia sta cambiando: si beve meno spesso ma con maggiore consapevolezza. I consumatori abituali sono oggi il 41%, mentre quelli occasionali raggiungono il 30%. Cresce parallelamente la diffusione dell’e-commerce e l’interesse per gli aperitivi, fenomeni che intercettano le abitudini della Generazione Z, orientata a un consumo più informale e condiviso. Tra i vini più apprezzati emergono bianchi e bollicine, preferenze che rispecchiano la ricerca di leggerezza e convivialità. Il 67,7% dei giovani intervistati dichiara di bere vino in compagnia, il 45,3% fuori casa, mentre il 34,4% lo consuma durante i pasti.
Un aspetto rilevante dello studio riguarda la sostenibilità. Il 59% dei giovani afferma di avere un buon livello di interesse per il tema, l’8% un interesse elevato, e oltre il 75% dichiara che tali aspetti influenzano concretamente le scelte di acquisto. Anche il packaging assume un ruolo importante: il 46% lo considera rilevante e il 49% molto rilevante. I giovani cercano vini autentici, rispettosi dell’ambiente e capaci di raccontare la storia di un territorio. Le esperienze dirette rappresentano il principale fattore di scelta: il 49% degli intervistati indica degustazioni e visite in Cantina come momento decisivo per orientare gli acquisti. Seguono il contatto personale con il produttore (27%) e la comunicazione efficace attraverso strumenti digitali e narrativi (14%).
“I giovani italiani non rifiutano il vino, lo reinterpretano” afferma Vincenzo Russo, spiegando che “il loro consumo è meno rituale e più esperienziale, centrato su curiosità, convivialità e racconto. Capire questo approccio è essenziale per comunicare il futuro del vino”. Sulla stessa linea si esprime Massimiliano Bruni, responsabile dello IULM Wine Institute: “La Generazione Z non cerca il vino come status, ma come esperienza autentica. Per questi giovani il consumo è un atto identitario, guidato da valori come sostenibilità e verità. Il vino – conclude Bruni – diventa rilevante quando riesce a raccontare un territorio e a creare momenti di scoperta. Le aziende devono sviluppare un linguaggio che integri digitale, esperienziale e sociale”.
L’evento “IULM Alumni Day” ha ospitato anche lo “Champagne | Forum”, il primo appuntamento educational dedicato allo Champagne. Il programma ha proposto due panel di approfondimento, “Champagne: da terroir a brand” e “Champagne: Road to 2050”, dedicati all’evoluzione dello Champagne da prodotto iconico a brand culturale e sostenibile. Gli interventi hanno analizzato temi come responsabilità sociale, turismo esperienziale, digitalizzazione e intelligenza artificiale.
Nel corso della giornata è stato presentato ufficialmente anche il progetto “IULM Alumni Ambassador”, pensato per valorizzare e connettere i percorsi professionali degli ex studenti dell’Ateneo. La prima edizione riunisce oltre 200 profili di successo selezionati dal Comitato Direttivo di IULM Alumni per merito e impatto professionale. L’obiettivo è raccontare il legame concreto tra formazione universitaria e mondo del lavoro, costruendo una rete di riferimento per la comunità IULM.



