Mar 16 Settembre 2025
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Von der Leyen: decarbonizzazione rafforza competitività economia

AttualitàVon der Leyen: decarbonizzazione rafforza competitività economia

Bruxelles, 16 set. (askanews) – Decarbonizzazione e competitività sono due obiettivi non in contraddizione tra loro e che l’economia europea deve perseguire e conseguire insieme, con un piano congiunto dell’Ue, come afferma il Rapporto sulla competitività dell’Ue di Mario Draghi. Lo ha sottolineato la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso all’evento organizzato oggi a Bruxelles per celebrare il primo anniversario dalla pubblicazione del Rapporto, in presenza dell’ex presidente della Bce.

Il piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività è, in effetti, “il secondo pilastro del rapporto Draghi”, ha ricordato von der Leyen (gli altri due pilastri sono il divario di innovazione dell’Ue da colmare con Stati Uniti e Cina e la necessità di ridurre le dipendenze dell’Unione). Questo, ha osservato la presidente della Commissione, “ha a che fare innanzitutto con la riduzione dei costi energetici. Conosciamo il motivo principale per cui paghiamo bollette più alte rispetto ai nostri concorrenti: l’Europa dipende troppo dai combustibili fossili importati. E questo significa che il costo della nostra energia è dettato dai mercati globali. Ma conosciamo anche la soluzione: le energie rinnovabili autoctone, con il nucleare come fonte di base. Questo ci garantisce sicurezza e indipendenza energetica”.

“Solo nell’ultimo anno – ha ricordato -, abbiamo compiuto progressi impressionanti. Innanzitutto, abbiamo lanciato un Pacchetto Eolico, che sta riducendo di due terzi i tempi di autorizzazione. Nella prima metà del 2025, gli investimenti nell’energia eolica europea hanno raggiunto il massimo storico: oltre 40 miliardi di euro. Quindi, gli investitori stanno scegliendo l’Europa”.

“Un’altra buona notizia: ormai – ha rilevato von der Leyen – oltre il 70% della nostra elettricità proviene da fonti a basse emissioni di carbonio. Di conseguenza, l’anno scorso abbiamo ridotto la nostra bolletta dei combustibili fossili di 60 miliardi di euro. Questa è la strada da seguire: dobbiamo ridurre i prezzi e le dipendenze allo stesso tempo. Ma sia chiaro: i nostri prezzi dell’energia rimangono ancora troppo alti, troppo volatili e troppo disparati in Europa”, – ha riconosciuto la presidente della Commissione.

“In alcuni Stati membri, l’elettricità costa tre volte di più che in altri. E molti picchi di prezzo potrebbero essere evitati se l’energia potesse fluire più liberamente dove serve. Ma le reti nazionali – ha ricordato la presidente della Commissione – non sono ancora ben integrate. Troppo spesso non disponiamo degli interconnettori necessari o non utilizziamo in modo efficiente quelli che abbiamo. Ora abbiamo iniziato ad affrontare questo problema”.

Dopo aver menzionato diversi progetti che finanzieranno il potenziamento delle reti elettriche con il ricorso ai fondi di coesione europei, von der Leyen ha annunciato che la Commissione proporrà proporrà “un Pacchetto Reti e una nuova iniziativa per le Autostrade dell’Energia”, che sarà focalizzata su “otto colli di bottiglia critici nelle nostre infrastrutture energetiche, dai Pirenei al gasdotto trans-balcanico, dallo Stretto di Oresund al Canale di Sicilia. Libereremo questi colli di bottiglia uno per uno. E interverremo – ha assicurato – con finanziamenti laddove necessario”.

La “transizione pulita”, a cui il Rapporto Draghi ha dedicato un intero capitolo, “è una grande opportunità per le nostre industrie. Si prevede che il mercato globale delle batterie raddoppierà nei prossimi cinque anni. Il mercato globale delle turbine eoliche continua a crescere di oltre il 10% ogni anno. E il mercato globale delle auto elettriche – ha notato la presidente della Commissione – è in forte espansione. In Europa le vendite sono aumentate di quasi il 25% su base annua. In Africa, Asia e America Latina le vendite di veicoli elettrici sono aumentate del 60% nel 2024. Questa è innanzitutto una buona notizia per il clima”.

A questo punto, ha chiesto von der Leyen, “la domanda è: vogliamo raccoglierne i benefici economici? O vogliamo che altri si accaparrino una quota crescente di questi nuovi mercati emergenti? Io non ho dubbi sulla risposta. Quando parlo con i Paesi del Sud del mondo, dall’Africa all’India all’Asia centrale, che soffrono a causa del cambiamento climatico, vedo che sono alla ricerca di soluzioni di tecnologie pulite”.

Secondo la presidente della Commissione, “l’Europa può ospitare industrie all’avanguardia in grado di esportare le soluzioni ad altri. Dovremmo essere la potenza industriale che soddisfa questa crescente domanda di tecnologie pulite. Ma questo – ha riconosciuto – non è scontato. Sappiamo che i dati non sono incoraggianti come in altri settori. Troppo spesso perdiamo posti di lavoro e quote di mercato a favore di economie non di mercato”.

Tuttavia, ha affermato von der Leyen, “possiamo ancora invertire la rotta. Ecco perché dobbiamo incrementare massicciamente i nostri investimenti pubblici e privati, creando mercati guida per prodotti circolari e puliti. E garantendo condizioni di parità. L’Europa – ha indicato – deve proteggere le sue industrie, che sono in prima linea nella corsa alla decarbonizzazione, e dovrebbero essere incentivate e premiate. Altrimenti – ha avvertito -, rischiamo di nuovo di affidarci ad altri per importare l’acciaio di cui le nostre case automobilistiche hanno bisogno, o per importare il cemento di cui hanno bisogno i nostri costruttori. E saremmo di nuovo in balia del prezzo, del volume e della qualità che altri sono disposti e in grado di fornire”.

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